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VISTO DA SINISTRA | Le pagelle di Ciuenlai ai politici umbri per il 2021: Tante insufficienze e qualche sorpresa

Donatella Tesei – Fare peggio della gestione di questi ultimi 15 anni era difficile. Eppure l’impressione generale, sondaggi alla mano, è che la signora sia sulla buona strada . Nessuna novità di rilievo, tanta continuità con i Governi precedenti e una gestione della pandemia che è sembrata essere lasciata più agli eventi , all’improvvisazione che all’organizzazione . Qualcuno, anche se è presto, già azzarda un giudizio storico inserendola di diritto tra le candidate al peggior Governatore/rice di questa piccolissima realtà regionale”. Sarebbe 4, ma se manda via Coletto e assume uno alla Menichetti, la sufficienza, magari stiracchiata, gliela diamo.

Luca Coletto – Per la prima volta nella storia di Perugia i baracconi sono rimasti fino a dicembre e dice che proseguiranno anche dopo la Befana. Al Pian di Massiano infatti il “brucomela” è stato sostituito dal “serpentone” della fila dei “tamponandi” che è lunghissimo, ma poco gradito a mamme e bambini e, dicono i maldicenti, anche a nonni e papà. E’ un rettile automobilistico che si allunga ogni giorno di più perchè i contagi sono schizzati alle stelle dando all’Umbria il primato nazionale dell’aumento dei positivi. Niente paura chiudi tre chirurgie e apri qualche tenda e il gioco è fatto. E se continua a “buttare male” non ci si scoraggia : si cancellano due cardiologie, un’ortopedia, una geriatria, una pediatria, due riabilitazioni, tre ambulatori di campagna e via tagliando “ fino all’esaurimento delle scorte”. Nel caso il maledetto animaletto persistesse si può sempre ricorrere all’arma segreta della destra. Quel Bertolaso con il suo ospedale da campo, che appare e scompare in simultanea in diverse parti d’Italia. Il voto sarebbe bassissimo, anzi anche qualcosa meno, ma se torna in Veneto, oltre che ad alzare il voto della Governatrice, approfittando della nostra cultura sessantottina, potrebbe anche chiedere il sei politico. E lo accontenteremmo volentieri. Zaia pensaci tu!

Andrea Romizi – Non pervenuto. Come nei 18 anni precedenti trascorsi a Palazzo dei Priori, prima da consigliere e poi da sindaco. Dicono che quello che gira per il Corso sia il suo ologramma. L’ultima apparizione in pubblico, secondo indiscrezioni provenienti dai “salotti buoni” di Perugia, sarebbe datata 1416. In attesa che la macchina del tempo venga inventata e che il Sindaco torni tra noi prima della fine del mandato , ci esimiamo dal giudizio. Il regolamento non consente di dare voti ai fantasmi.

Stefania Proietti – Eccolo il nuovo che avanza. La signora è l’antesignana di quella nuova “razza padrona” che sta sostituendo le forze politiche tradizionali ormai incapaci di produrre una classe dirigente decente, presentabile e soprattutto vincente. Una razza di “neutrini” in grado(Vedi Camilla Laureti voto 7 al suo curriculum sulla pagina del Pd) di passare indifferentemente da un campo all’altro e di rubare voti e sostegni agli avversari in nome della loro conclamata e sedicente “bipartisaneria”. Com’è successo nelle scorse elezioni provinciali. In poche settimane si è confermata sindaco di uno dei più grandi e prestigiosi Comuni dell’Umbria e, direi, d’Italia ed è stata eletta Presidente della Provincia di Perugia, mettendo una seria ipoteca al ruolo di sfidante della Tesei alle prossime regionali. Se le date un altro mese c’è caso che ne sentiremo parlare anche per la corsa verso il Colle. Voto 9

Tommaso Bori –“L’imperatore” del Pd è diventato segretario al tempo della fine del potere dei segretari. E’ quindi un Romolo Augustolo condizionato dai tanti piccoli “Odoacre” sparsi nel territorio. Non ha il coraggio di tagliare col passato, avendone fatto parte per tre lustri. Fa opposizione alla Tesei accusandola di non realizzare le cose che la Marini e i suoi predecessori non hanno fatto nelle precedenti legislature, dimostrando un attaccamento alle giunte di centrosinistra, che fa a cazzotti con le sue roboanti dichiarazioni di “nuovismo” . Ha esultato giustamente per il buonissimo risultato delle comunali, dove però a vincere sono state le coalizioni non il Pd che viaggia sul 17% a Città di Castello e ad Assisi e, addirittura, sul 13% a Spoleto. Sarebbe insufficiente, ma tutto dipenderà da come saprà governare la strada, tutta in discesa, che oggi si sta aprendo in Umbria per la precoce crisi della destra. L’impressione è che il cambiamento è nell’aria, ma non sarà lui a gestirlo(soprattutto nel capoluogo) e quindi confermo il 5 aggiungendovi due file di meno.

Giampiero Bocci – La caratteristica del personaggio è quella di sempre : far parlare di se con il suo silenzio. Sono in tanti ad affermare che l’ex Sottosegretario abbia avuto un ruolo di peso nella gestione delle candidature e delle liste nelle scorse comunali. C’è chi parla addirittura di un incontro segreto col segretario del Pd “per avere consigli” e garantire alle coalizioni e ai candidati scelti (anche da lui?) il suo completo sostegno. Naturalmente tutti, più qualcuno, smentiscono la notizia. Né prendiamo atto. Però se fosse vero “l’uomo di Cerreto” meriterebbe un 7 e mezzo e gli altri una bella lettera di dimissioni.

Giacomo Leonelli – Che cosa ci facesse un Repubblicano di cultura Lamalfiana in mezzo a tutti quei “comuni stacci” dei Ds, era oggetto di studio. Ma poi, dopo l’esperienza coi Dc nel Pd (dove , nel frattempo i comunisti erano misteriosamente spariti), il ritorno a casa con “i riformisti” (sarebbe meglio chiamarli conservatori) di Calenda. Il più che discreto risultato di Spoleto e i buoni sondaggi per le formazioni “conservatoriformiste” in Umbria , unite alla crescita delle liste civiche “autonome”, possono creare un’area cuscinetto, decisiva tra i due poli classici in crisi, anche se in maniera differente. Giocare bene questa carta può cambiare gli attuali equilibri politici della regione. Il voto resta in sospeso perché prima vogliamo vedere la fine!

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