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LIBERO PENSIERO. Quelle motrici a Umbertide, vecchie di vent’anni, vandalizzate e prive di ricambi, e l’elettrificazione...

LIBERO PENSIERO. Quelle motrici a Umbertide, vecchie di vent’anni, vandalizzate e prive di ricambi, e l’elettrificazione cosa fatta… Ma sono soldi ben spesi? E in futuro?

Ci sarà da spendere, rifare, adeguare. Insomma: un pozzo di San Patrizio.

È passato l’annuncio che ai quattro elettrotreni Pintoricchio di ex FCU, giacenti inutilizzabili e vandalizzati presso la stazione di Umbertide, si aggiungeranno quattro elettrotreni Minuetto di Trenitalia, con lo scopo di attivare, nel prossimo futuro, l’esercizio elettrico tra Città di Castello e S Anna.

Per quanto attiene alla manutenzione, si dichiara che tutti gli otto convogli saranno sottoposti alla grande manutenzione presso le OGR di Foligno.

Gli elettrotreni in questione sono tecnicamente identici, anche se conosciuti con nominativi diversi.

Tutti verranno dotati del nuovo segnalamento ERMTS, prossimamente operativo sulla ex linea FCU, con la particolarità che i quattro Minuetto di Trenitalia verranno implementati di un impianto frenante potenziato, come lo sono già i quattro Pintoricchio, per salire sulla tratta Ponte S. Giovanni- S. Anna che ha una pendenza del 6% [60%1000, limite massimo della pendenza, altrimenti occorre la cremagliera].

Per rendere operativi questi convogli ci vorranno almeno 20 mesi.

L’ingegner Mauro Fagioli, già Direttore dell’esercizio ferroviario, ci dichiarò (prima dell’elettrificazione della linea) che attivare la trazione elettrica con un numero esiguo di elettromotrici non conveniva assolutamente per gli alti costi di un sistema misto diesel/elettrico.

Occorre precisare che l’età media di questi convogli è di circa 10 anni, quindi rimarrebbero operativi per circa 10/15 anni, prima di essere definitivamente accantonati.

Questa operazione si renderà necessaria in quanto sul mercato le elettromotrici in costruzione hanno un peso assiale che supera i 17/18 tonn, mentre per la serie Pintoricchio/Minuetto il peso assiale è di 16/16,5 tonn. Quindi accettabile sulla linea ex FCU.

Ma cosa succederà dopo? Rimarrà comunque il problema del peso assiale e per risolverlo non si sa quanti soldi occorreranno ancora! Perché ci sarà da adeguare il tutto. Ci si chiede: il gioco (la spesa) vale la candela?

Inoltre non è ragionevole supporre che tutte le otto motrici, una volta attivato il servizio elettrico, saranno attivate.

Saranno probabilmente attive solo sei elettromotrici, delle otto assegnate, perché due saranno ordinariamente presenti in officina per manutenzione ciclica.

Ma da questo trarremo vantaggi in termini di tempi di percorrenza? Insomma: i tempi saranno molto migliorati, oppure sostanzialmente identici a quelli di qualche anno fa? Dicono gli esperti che non ci sarà alcun beneficio dal punto di vista dell’accorciamento dei tempi. Che resteranno invariati.

Se il miglioramento dei tempi di percorrenza non ci sarà, ogni trionfalismo cadrà miseramente e la scelta dispendiosa finirà col tramutarsi in un fallimento.

Il consiglio di alcune Associazioni ambientaliste era quello di indurre RFI e Trenitalia a utilizzare, su questa infrastruttura, il sistema TramTreno, ossia elettromotrici molto più leggere dei Minuetto/ Pintoricchio, con prolungamento dei binari nella città di Perugia. In modo che i passeggeri, trovando un sistema di trasporto comodo e innovativo, potessero aumentare.

L’utilizzo del TramTreno non avrebbe infatti condizionato questa infrastruttura al peso assiale dei 18 tonnellate, in quanto quello delle elettromotrici del TramTreno non arriva a 10 tonn.

Alla leggerezza si accoppia un risparmio notevole di energia, una manutenzione minore che, con l’aumento di utenza, avrebbe migliorato i conti economici, che restano il vero problema.

Insomma se in futuro questa linea non si convertirà in una metropolitana leggera di superficie, lo spettro della dismissione si riaffaccerà prepotentemente!

Probabilmente la linea deficitaria verrà coperta con mezzi BRT (Bus Rapid Transit). Ma passare alla gomma sarà un peggioramento dei tempi di percorrenza, della sicurezza e del rispetto ambientale.

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