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SCHEGGE di Antonio Carlo Ponti | Votare è fastidioso e consolatorio. È un diritto e un dovere. È utile e necessario… Gente, muovete il culo!

Care lettrici, cari lettori. Un appello. Non dirò per chi, ma perché. Turatevi il naso, fate gesti apotropaici, insultate dentro di voi la politica tout court, la democrazia e l’uno vale uno, la propaganda falsa e la corruzione ma non disertate le urne. Non ci, non vi resta altro. Non sentite o voi che avete la tessera elettorale orfana di timbri un vuoto civico, una falla nell’essere cittadini di uno Stato, di una Nazione, di una Comunità che richiedono partecipazione attiva, solidarietà, uguaglianza, giustizia? Perché lasciare agli altri tutto il piatto senza rilanciare o neppure dire un timido cip,no sempre dire “non gioco o lascio“ al tavolo della convivenza sociale. Insomma bisogna, è un dovere giocare, rischiando meno che se tu ti ritiri nell’indifferenza, malattia mortale della democrazia. 

E cercare i meno peggio, nella lista dei candidati, informandosi sui loro cv, annusandoli come cani da tartufo sperando che non siano essi medesimi tartufi della genia del personaggio immortale di Molière: ne è pieno il mondo. E annotare i cambiamenti di casacca,
taluni si sono venduti per un piatto milionario di lenticchie, altri si sono distinti in leccamenti e in “baciamo le mani“ da campioni del mondo della sudditanza e altri ancora son lì dalla fondazione di Roma… Facce consunte, invecchiate, incartapecorite, stantìe, flaccide, usurate, usate stagioni dopo stagioni nella routine di peones o di capitribù macilenti… Se possibile gente mia votate giovane, votate  bello: «beauty is truth - truth beauty» cantava John Keats (1795-1821), ora sepolto nel cimitero acattolico di Roma e sulla cui tomba il poeta volle: «Qui giace un uomo il cui nome è scritto sull’acqua». Il vostro scrivano bevanate, onusto di anni e di speranze tuttora vive e vitali, si sente una roccia, non ha mai mancato un colpo, talvolta forse sbagliando. Sereno per il
diritto-dovere compiuto. 

E intanto egli continua imperterrito a stilare le schegge, lieto di allietare e di dare briciole di saggezza condividendo cogli altri suoi consimili i suoi piccoli saperi. Il 25 settembre 2022 scenderà al seggio, di prima mattina, e così aggiungeranno sul documento un altro timbro al solito inchiostrato troppo e sbaffato, e se ne tornerà quieto a casa. Con la coscienza, sente di averne una pur piccina, a posto. «Bellezza è verità - verità bellezza. Tutto questo sulla terra sapete, ed è quanto basta».

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