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Schegge di Antonio Carlo Ponti | Nonniadi, Nonnitudini e Nonni di tutto il mondo uniamoci per battere i pregiudizi sui vaccini

Sì, è una faccenda strettamente privata, ma vìolo lo stesso la privatezza o privacy tanto è la mia. Sì, e una faccenda pro domo mea, una goduria di vecchio arnese che non si arrende, non alza bandiera bianca anche se il pan ci manca. Già in un libriccino ironizzavo da deficiente una ventina d’anni fa sulla senectus che non è come m’insegna il mio geriatra personale Umberto Senin, scherzo, mio grande amico, ipsa morbus, ma uno stadio diverso delle cellule. Ironizzavo da mentecatto coatto: «Prostatica–mente. Mi dicono / che a una certa età /mingere di notte / aiuta la memoria / oh la prostata dèspota! / oh la dispotica pròstata / oh il furor prostaticus / ma perché pròstata fa rima con apòstata?» e non pago intitolavo Terza età questo aforisma suicidario o auto-denigramma senza perdonanza: «pancera / ginocchiera / dentiera / ultima frontiera». Contente, contenti mie lettrici, miei lettori di aver riso di me? La vecchiaia è una cosa seria. Certo sempre meglio arrivarci.

Tutto questo spreco di facezie per dire che mi ha colpito quel che ha raccontato Vito Dell’Aquila, pugliese, vent’anni, medaglia d’oro nella disciplina taekwondo kg 58, conquistata a forza di calci. Suo nonno Vito «che è mancato un mese fa era sicuro che avrei vinto e a lui dedico la medaglia, l’altro giorno guardavo le sue foto e mi mancava troppo, mi pesa tantissimo la sua assenza, mi ha seguito passo dopo passo e si è purtroppo perso il momento più bello». Una dichiarazione d’amore. Farebbe piangere perfino un assessore armato di pistola. Mirko Zanni, friulano, 23 anni, medaglia di bronzo nel sollevamento pesi categoria 67 kg (alzata complessiva 322 chili) la dedica alla nonna «per il suo affetto e per le cose buone preparate prima degli allenamenti e al nonno che non c’è più e non ha potuto vedere quel che ho combinato. All’ultimo tentativo mi ha aiutato lui da lassù, questa medaglia pesantissima è per lui. Sarebbe stato così orgoglioso».

Atleti di arte marziale l’uno e di forza ‘bruta’ il secondo, non aerei come i saltatori con l’asta, terragni, duri sul tatami o sulla pedana, eppure teneri e sentimentali. Che fortuna esser nonni e se Dio vorrà bisnonni. Le nonne e i nonni che non ho conosciuto e che vedo e guardo e leggo negli ovali di ceramica delle lapidi, facce antiche, datate, oneste mi paiono o almeno vorrei che lo fossero stati, timorati e generosi, sono i miei morti che dormono lassù sulla collina. Nonne e nonni di tutto il mondo ‘uniamoci’ per sconfiggere i novax. Altan su “L’Espresso” di questa settimana. Due cittadini italiani di fronte: «Perché non si vaccina?». «Cazzi miei».

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