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Giovedì, 25 Aprile 2024
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SCHEGGE di Antonio Carlo Ponti | Gracias a la vida: Violeta eros e thanatos

Mia nipote Francesca, la prima di tre (Vito e Pietro i fratelli), anni 25, laurea in giurisprudenza all’Alma Mater, reduce da lunghi viaggi, dopo pranzo prende una chitarra e si mette a cantare canzoni spagnole da lei tradotte. Mezz’ora d’incanto e un nonno travolto. Allora questo nonno le domanda se conosce i cileni Inti-Illimani e la loro canzone “El pueblo unido jamás será vencido” cantata nel mondo libero contro la dittatura del dittatore fascista Pinochet. [Ah quanti boia…] Oggi col pc portatile che è protesi onnipotente, la canzone affiora dal ventre digitale e Francesca la canticchia. E il nonno rapito suggerisce un altro canto celebre che più o meno 8 lustri orsono nell’interpretazione di Gabriella Ferri commosse sua nonna Nerina. Poesia e musica fusi nel sublime melodico, capo d’opera di Violeta Parra, 1917-1967, suicida per depressione irredimibile. 

Ossimoro tragico e romantico il suo «Gracias a la vida / Que me ha dado tanto. / Mi ha dato due occhi / Che quando li apro / Chiaramente vedo / Il nero e il bianco. / Chiaramente vedo il cielo alto /Brillare al fondo / L’uomo che amo. // Grazie alla vita / Che mi ha dato tanto. / Mi ha dato l’udito /Così certo e chiaro. / Sento notti e giorni / grilli e canarini / Turbini martelli /E lunghi canti di cani /E la voce tenera / Del mio amato. // Grazie alla vita / Che mi ha dato tanto. Mi ha dato il passo / Dei miei piedi stanchi / Con loro ho attraversato /Città e pozze di fango / Lunghe spiagge vuote / Valli e poi alte montagne / E la tua casa e la tua strada / Il tuo cortile. // Grazie alla vita / Chi mi ha dato tanto. / Del mio cuore in petto / Il battito chiaro / Quando guardo il frutto /Della mente umana / Quando vedo la distanza / Tra il bene e il male / Quando guardo il fondo / Dei tuoi occhi chiari. // Grazie alla vita / Che mi ha dato tanto. / Mi ha dato il sorriso / Mi ha dato il pianto / Così io distinguo / La buona o brutta sorte / Così le emozioni / Che fanno il mio canto. Grazie alla vita /Che mi ha dato tanto». 

Violeta era la sorella del poeta e matematico Nicanor Parra, morto a 100 anni nel 2018, l’inventore della ”antipoesia”, una poesia colloquiale un po’ distante da quella a volte magniloquente (e non di rado ‘stalinista’) di Pablo Neruda, e per qualità alla pari con Gabriela Mistral e Vicente Huidobro. Non ricordo se Nicanor è stato ricordato. Qui da noi. I poeti non sono influencer. La nipote ha cantato Violeta. Gracias a la vida…

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