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Schegge di Antonio Carlo Ponti | L’odio accieca, l’odio infama, l’odio uccide, l’odio distrugge. All’inferno chi odia

Un nonno impaziente e prepotente rapisce il nipote conteso. Sia lui sia la zia sono convinti di amarlo e di fare il suo bene. Strano modo di amare. Il bambinello ha perduto madre padre e fratellino in una tragica cabina di funivia. Unico sopravvissuto. Miracoloso e miracolato ora viene trattato come un bagaglio, in un tiremmolla impietoso. Pieno di ripicca e di sordità morale. Invece di fare un passo avanti. Invece di dialogare. Ma non è questo solo che mi turba. Perché già si va rilevando con malizia sui social che il nonno è ebreo, anzi israeliano. Ora lo dico senza alcuna tema io amo gli ebrei, gli israeliani un po’ meno ma li capisco come capisco i palestinesi, dunque ho paura dei mormorii o peggio delle urla antisemite, l’odio che da secoli arroventa la convivenza fino alla follia omicidiaria hitleriana. 

Non entro in corpore vili, nei gangli della querelle, mi ci vorrebbero mille schegge. Ricordo che in Argentina, durante la dittatura di quel verme di Videla il suo alter ego pantegana Massera se n’uscì con un pensiero profondo e aperto: tre i flagelli dell’umanità: Marx Freud Einstein e manco per farlo apposta tutti e tre ebrei. Capito? Nemmeno un terrapiattista… che si limita a dire una cavolata il più delle volte innocua. Ebbene, l’odio accieca, l’odio obnubila, l’odio infama, l’odio uccide, l’odio distrugge. All’inferno chi odia. 

E poi chi odia in genere è uno che non sa niente di niente, che si fa infinocchiare da ignoranti più furbi, più malvagi di lui, o di lei, si lascia irretire come un tonno nella camera della morte, nel rito orribile della mattanza, qui mattanza morale. Philip Roth era ebreo. Woody Allen è ebreo, Hannah Arendt era ebrea, e Marcel Proust, Simone Weil, Arthur Miller drammaturgo sublime e marito di Marylin Monroe, Ferenc Molnár autore de “I ragazzi della via Pál“, e Saul Bellow, e Barbra Streisand, Gustav Mahler, Arthur Rubinstein, Leonard Bernstein, Roman Polanski, Boris Pasternak del “Dottor Zivago“. Andatevene a cercare altri diecimila. Parlare informati non è come aprire una bocca piena di mosche. Avvelenate.

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