rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Rubriche

L'INTERVENTO Comitato Rifiuti Zero: ecco come l'incenerimento e discariche sottraggono a riciclo e riuso dei rifiuti migliaia di posti di lavoro

Riceviamo e pubblichiamo per alimentare il dibattito sulla soluzione finale del ciclo dei rifiuti al centro di una doppia normativa: quella nazionale (per i rifiuti da bruciare nei cementifici con procedura agevolata rispetto al passato) e il piano regionale dei rifiuti dove è previsto nel 2030 la realizzazione di un termovalorizzatore in provincia di Perugia.

**************** 


di Rifiuti Zero
Da quando il CTS ha pubblicato la sua ricerca sugli scenari possibili e su quella base la Regione ha deliberato, mettendo per iscritto i timori di chi non vuole chiudere il ciclo dei rifiuti né col fuoco né tanto meno in discarica si assiste ad una inflazione di esternazioni per dichiararsi in proposito a favore o contro. C'è chi lo fa per ragioni private/personali, chi perché sa leggere e interpretare i dati ufficiali alla luce delle normative vigenti nonché delle necessità e priorità dei cittadini sulle spalle dei quali gravano i costi della gestione rifiuti. Ricordiamo che la gestione rifiuti dovrebbe avvenire secondo criteri di efficacia, efficienze ed economicità.

Resta il fatto che se ti dichiari ambientalista condannando il conferimento in discarica (perché la discarica è dietro casa tua), ma sostieni l’incenerimento del CSS (che avviene lontano da casa tua) c'è bisogno di spiegare bene perché. Soprattutto alla luce del fatto che l'ECONOMIA CIRCOLARE raccomandata (sì, ce la chiede l'Europa!) dalla normativa europea non prevede nessuna delle due soluzioni di chiusura del ciclo, anche la famosa Danimarca ha deciso di abbandonare l’incenerimento (ritrovandosi sul groppone la onerosissima gestione dell'altrettanto famoso inceneritore con la pista da sci sopra). Inoltre l’indice EROEI (cioè il ritorno energetico sull'investimento energetico) della combustione dei rifiuti non è positivo (leggi conveniente) dato che l'energia ricavata è sempre inferiore a quella necessaria per
produrre i prodotti/rifiuti. 

Infine, ma solo per necessità di sintesi, i costi sociali sono riferiti anche alla creazione di nuovi posti di lavoro che incenerimento e discariche sottraggono a
riciclo e riuso dei rifiuti che l'ECONOMIA CIRCOLARE promuove, dati della stessa UE, per il recupero di materie prime seconde, sempre più preziose e necessarie, come fortemente rimarcato a Terni dal Dott. Morabito dell’ENEA, al convegno di Nemetria del 29 set 2021. Quanto alle figure istituzionali abituate a navigare in tutti i mari sappiano che sostenere una tesi di fronte ad alcuni e il suo opposto di fronte ad altri non giova a tenersi buoni gli uni e gli altri. 

E dispiace avere ascoltato il presidente di AURI recentemente affermare che: alcune associazioni fanno un uso preconcetto dei dati (questa merita approfondimenti);
la raccolta differenziata dei rifiuti non va stressata (leggi spinta con il porta a porta diffuso su tutto il territorio) perché aumenta solo i costi della TARI (solo se le amministrazioni non sono capaci di incentivare le filiere del riuso/riciclo);  i rifiuti domestici in fondo non contengono inquinanti quindi si possono bruciare (a conferma dell’unica soluzione che gli amministratori intendono percorrere);  il CSS costa per produrlo quindi non si dovrebbe pagare per farlo bruciare (questo è l’unico punto su cui potremmo essere d'accordo, allora si proponga un iter da percorrere per arrivarci) Come si può intuire c'è grande confusione in tema di rifiuti e questo giova soltanto a chi non vuole essere disturbato mentre manovra, ma non speri nel silenzio di chi conosce la materia.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'INTERVENTO Comitato Rifiuti Zero: ecco come l'incenerimento e discariche sottraggono a riciclo e riuso dei rifiuti migliaia di posti di lavoro

PerugiaToday è in caricamento