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Mercoledì, 27 Settembre 2023
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NUVOLE di Antonio Carlo Ponti Libri per pensare e sognare: ecco le opere da leggere assolutamente


Pausa agostana canicolare, boccheggiare pallido e assorto. Con un libro tra le mani, pur arroventate, la calura si sente meno se pure avvii un ventilatore
rinfrescante. Segnalo un pugno di libri, anzi 6, presi a caso nel mucchio di quelli spediti o consegnati brevi manu. Di autori umbri e/o di editori umbri. Trattati in due dozzine con brevissimi commenti alla maniera delle strenue meravigliose e inarrivabili «Soglie» che l’amico Franco Manzoni va da lustri scrivendo su “la Lettura” settimanale del “Corriere della Sera” diretto da Antonio Troiano. 

= Carla Cicioni e Piero Giorgi sono bravissimi medici empatici e umanisti. Hanno il vizio impunito di collezionare libri, le loro case ne son stracolmi, e carte per i naviganti, mappe, stampe, atlanti, taccuini di viaggio, scrittoi portatili, bussole, portolani, un iradidio di geografia e di oggetti che diffondono, con generosità al pubblico in mostre memorabili. 

Ho qui un opuscolo che recita proustianamente «Alla ricerca del paesaggio da Perugino a Dottori. Carte e vedute dal XVI al XX secolo», 2023, un
piccolo grande capolavoro di passione e di erudizione. 

= Ora un romanzo-romanzo, una saga famigliare che si dipana nei tempi lunghi della storia italiana recente. «Legami al buio» – Bertoni Editore – di Bruna Manzoni. Ho assistito alla sua presentazione al Deruta Book Festival (propugnato dall’assessore alla cultura Piero Montagnoli), lieto di esserci. Da scrittore, ho subito notato l’assenza di accento sul primo termine del titolo «Legami». L’autrice ha notato che io ho notato e mi ha all’istante annunciato che l’assenza era voluta, per evocare il doppio significato della parola che può senz’altro essere la chiave di interpretazione del romanzo. Arguta e gioiosa, ha risposto alle domande dell’interlocutrice Ilaria Montanucci creando una conversazione abile e
amabile. 

Lei, Bruna, ha letto personalmente due pagine del libro. E ha letto così bene, ma così bene, che al suono delle parole ho immaginato ogni scena e ogni dettaglio, come in un film. Narratrice al primo romanzo già padrona degli strumenti narrativi, con questo «Legami al buio» Bruna Manzoni entra
nel novero delle sorprese felici. 

= Enzo Coli, «La mia Perugia. L’esperienza di un socialista tra politica e cultura», Futura Libri, 2022. Nella foto di copertina riconosco l’autore tra Giorgio Casoli, Mario Silla Baglioni, Germano Marri, Raffaele Rossi, Bepi Vicarelli, Dante Magini… Un gotha di sinistra, bei tempi andati, ahinoi non ritrovati. Latinista, classe 1939, l’autore di questi scritti raccolti, ricco di testimonianza, prefazione di Alberto Stramaccioni, è nella memoria di noi coetanei un’icona. Anche per i suoi disinvolti libretti di versi perugineschi satirici.

= Davide Liburdi, Città della Pieve 1994, finalmente ha visto stampato il suo romanzo pronto da quattro anni, «Quattro monete e un caffè amaro»,
2023, LFA Publisher, un libro di formazione, incalzante e avvincente, all’insegna di un pensiero forte, che le emozioni sono un maremoto e la mente è
in costante ricerca di un approdo. La storia di Saverio e di suo “fratello” ha del surreale e a volte del sovrannaturale, a cominciare dal seppellimento della madre comune, simbolo della vita.

= Il libro d’esordio di un giovane insegnante, Diego Farfanelli, una silloge intitolata «Canti dalla terra», divisa in tre canti: della terra, per la terra, oltre la terra. Un poemetto di radicato amore per l’Umbria, i suoi borghi, i suoi laghi, i suoi fiumi, le sue colline. Poesie come meditazioni e “preghiere“, in un crescendo di appassionati scenari sentimentali e geografici. «Resta da capire / questo senso profondo / d’insoddisfazione perenne / la vana ricerca di un paradiso / perduto / se mai esistito / l’enorme piccolezza del tempo / nello spaventoso scorrere degli eventi / come l’acqua di un fiume / in un’eterna torbida / piena».

= Guido Barlozzetti è un must, un umbro di quelli tosti, colto e brillante. Nato a Orvieto. Insegna “serialità televisiva” all’Università Suor Orsola
Benincasa di Napoli, è conduttore, autore, giornalista e profondo critico cinematografico e autore di una dozzina di libri. Questa volta, con «La meteora?
Mario Draghi. L’anomalia di un’ immagine»,2023, pp. 220, Bertoni, Barlozzetti affronta la figura e il ruolo di Mario Draghi, in Europa e in Italia, da
salvatore dell’euro a salvatore della sua patria. Ma dall’altare alla polvere, il passo è breve. Qualcuno ha scritto dell’agenda Draghi aperta al futuro, in realtà il viatico e il passi a un governo di destra non del tutto liberale e incapace di dire la parola antifascista. E la novità di una donna al
Governo. Meteora sostiene l’autore,perché un grande banchiere e un uomo non uso ai teatrini della politica politicante, una persona sobria e seria,
esaltato come il top e franato in un tripudio di “basta tecnici” e si torni alla politica. Uno scenario privo di partiti strutturati e solidi e con una classe dirigente improvvisata e familistica. Un bel libro piacevole e istruttivo.

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