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Venerdì, 29 Settembre 2023
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L'INTERVENTO Guidare oggi a Perugia.. tra buche, strisce fantasma e quei maledetti cellulari in mano

Riceviamo e pubblichiamo un intervento-analisi sulla sicurezza stradale del nostro editorialista Marco Saioni. Buona Lettura. 

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di Marco Saioni

In sella a una moto dall’assetto crossover hai buoni argomenti per sostenere il conflitto con le buche. Diciamo che anche quando l’asfalto presenta una geografia simile a quella della luna, seppure con crateri più inquietanti, te la puoi giocare, sempre con la dovuta attenzione. Ma il vero rischio risiede altrove. Esso si palesa durante l’esercizio di creativi stili di guida proposti da chi conduce veicoli a quattro ruote. Va precisato che l’automobilista perugino incontra palesi e insormontabili difficoltà con il concetto di marcia per file parallele. Nonostante le corsie delimitate da strisce, spesso in verità sbiaditissime, chi ti precede si mostra infatti incline al frequente cambio di direzione, senza segnalare alcunché, spostandosi a destra e a manca, come un surf sull’ asfalto. 

Tali oscillazioni si fanno tuttavia più temibili quando ti accorgi che il pilota traffica pure con il telefono, impegnato in conversazioni, c’è da scommetterci, non indifferibili. A tale proposito vale la pena ricordare una rubrica di successo ideata da una rivista satirica dei primi anni Novanta, “intercettati per voi” si chiamava, dove finivano in pagina i dialoghi insulsi dei primi possessori di cellulari durante la guida. Uno spasso.

Prescindendo tuttavia dai contenuti, sicuramente in larghissima parte assimilabili al nulla, in particolare quelli da cazzeggio sui social, sempre dal veicolo in marcia, sorge spontanea la domanda: perché non usano il viva voce? Stupisce infatti come l’esercizio telefonico in movimento si riscontri raramente da una Panda ansimante del 1980 ma spesso su recenti modelli di livello medio-alto, certamente dotati di tecnologia bluetooth, presente peraltro anche nelle utilitarie più economiche. E le nuove draconiane norme sanzionatorie? Per ora non sembrano costituire particolari intralci alla libertà di parola vagante. Il rischio per sé e soprattutto per gli altri, persevera con insostenibile leggerezza.

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