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IL BLOG di Franco Parlavecchio | Il super green pass, la ricerca di un nemico, il fumo negli occhi per coprire una crisi economica da incubo

Era il 9 agosto del 2021 e su queste pagine scrivevo: “Si legge “Green Pass”, si traduce “semaforo verde” o per essere più chiari “tana libera tutti”. Lo si vede dall’atteggiamento di chi in questo momento lo sbandiera come se fosse la soluzione di tutti i problemi. Hai il green pass? Allora puoi togliere la mascherina, abbracciare chiunque, stringere le mani che vuoi e fare ammucchiate tutto il giorno. La decisione sul green pass non mi convince”.

Oggi, gennaio 2022, posso tranquillamente affermare che tutti coloro che mi avevano criticato per aver affrontato un argomento così delicato senza la competenza da tecnico, erano i famosi leoni da tastiera con il cervello in vacanza permanente, tradotto: cretini senza appello. Come ormai ampiamente dimostrato dai fatti, la scelta di adottare il green pass, metodo ignorato da diversi Paesi europei e abbandonato da altri, è stata solo politica. La decisione di usare questa sorta di passaporto sanitario è stata utilissima solo per aumentare i contagi grazie ad un’apparente immunità, spesso fomentata da sedicenti esperti forse al soldo di qualche multinazionale.

E siccome si è ben pensato di reiterare l’errore, si è introdotto il Super green pass, cioè la supercazzola.  In pratica come provare gusto ad andare a sbattere contro un muro e decidere di aumentare la velocità dell’impatto per sentire più dolore.Per completare l’opera sono stati introdotti una serie di provvedimenti, complicati da comprendere, che hanno avuto il solo scopo di aumentare il livello di scontro sociale, elementi di distrazione di massa rispetto alla gravissima crisi economica che stiamo vivendo.

Il Governo mostra i suoi muscoli chimici senza alcuna autorevolezza.  Non si è assunto la responsabilità degli errori commessi. Molto più semplice cercare sempre un nemico anche se il nemico si riflette benissimo davanti ai loro specchi.C’è sempre un avversario oscuro, difficile ammettere la propria incompetenza. Mai prendere esempio dalle buone pratiche degli altri, meglio sbagliare con il diritto d’autore.

Forti con i deboli e sdraiati con i lobbisti che scrivono i provvedimenti. Da una possibile opportunità di prevenzione ci siamo trovati in una esplosione di lotte ideologiche che avranno ripercussioni sulla tenuta sociale e sulla libertà di scelta per diversi anni.Qualche giorno fa uno dei nostri leader politici, molto poco leader, ha chiesto di andare avanti dritti per la strada tracciata dall’Italia perché poi gli altri ci sarebbero venuti dietro a ruota. Le ruote, anzi le rotelle, ecco quello che manca alla nostra classe dirigente, girano a vuoto mentre il resto d’Europa va proprio nel verso contrario. Ancora nessuno si è dimesso, assomigliano sempre più alla brutta controfigura della poltrona che occupano. Ma non vi preoccupate, andrà tutto bene…

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