LIBERO PENSIERO Quella piazza tutta sbagliata
Prosegue l’analisi di Michele Chiuini sugli errori-orrori di Fontivegge
Quella piazza tutta sbagliata. Che non è e non potrà mai essere agorà. Prosegue l’impietosa analisi di Michele Chiuini sugli errori-orrori di Fontivegge.
LIBERO PENSIERO Fontivegge, il declino e le mosse sbagliate
Parliamo, adesso, della piazza.
“Tutte le piazze che funzionano come luoghi di incontro, socializzazione e commercio sono spazi di transito, cioè hanno almeno un ingresso e un’uscita, spesso ingressi multipli”.
Ad esempio?
“Basta pensare a piazza IV Novembre, per non parlare di piazza di Spagna a Roma o piazza della Signoria a Firenze o di qualsiasi altra piazza italiana”.
Cosa c’è, in piazza del Bacio, che non va?
“Piazza del Bacio non porta da nessuna parte, muore in un fazzoletto di verde incolto”.
Ma non è completata, vero?
“Il progetto, in effetti, prevedeva un teatro come polo di attrazione. Ma un teatro non è sempre attivo giorno e notte (vedi piazza Morlacchi che è una delle piazze meno vivaci di Perugia) e poi avrebbe anch’esso girato la schiena alla strada”.
Puoi citare un esempio nazionale virtuoso di piazza?
“C’è una piazza famosa che potrebbe sembrare il modello di piazza del Bacio: il Campidoglio a Roma. Si accede al Campidoglio da piazza Venezia su una lunga scalinata e si arriva in uno spazio rinchiuso su tre lati. A guardare bene ai lati del palazzo Senatorio si scende sul Foro, con un affaccio spettacolare, quindi non ci si ferma necessariamente lì. Però indiscutibilmente il Campidoglio è più una destinazione che un passaggio”.
Malgrado i suoi limiti, però, funziona. Come mai?
“Perché ha delle attrattive eccezionali. A parte l’architettura di Michelangelo, c’è la statua di Marco Aurelio, i Musei Capitolini e il Municipio dove è frequente vedere gli sposi che escono tra le manciate di riso. Cose che Fontivegge realisticamente non avrà mai”.
Cosa dici della nostra scalinata?
“La scalinata di piazza del Bacio è una barriera architettonica che poteva essere superata solo creando un accesso dalla parte superiore dove era previsto il teatro. Ma è un lato che è rimasto incompiuto per decenni e che la circolazione veicolare rende difficilmente accessibile”.
[la prossima puntata sulla sbagliata distribuzione degli spazi]