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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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FAVOLE e altri scritti di Carla Ponti| "Giornali, signore e signori, giornali"

«Signore e signori, buon giorno! come va, tutto bene?...» «Buongiorno, buongiorno, grazie, a me il “Corriere del Giorno ”. Quanto? ah sì, lo so quanto viene, scusi». «Signora Lina, è arrivato “L’amore”, lo desiderava vero?».  «Sono giorni che lo aspetto, oh grazie, sapeste quanto mi riempiono di serenità le mie ore di solitudine quelle belle storie d'amore, mi piace leggere storie d'amore e poi le inchieste sulla donna...». «A lei avvocato l'”Informatore economico”. Grazie avvocato, non ho il resto...». «Ma lasci stare, Pino, lasci stare... per venti centesimi...». Tutte le mattine le  corsie dell’ospedale si colorano di fruscianti fogli, profumano o meglio profumavano di stampa fresca, sono come messaggi da un altrove, forse dall'aldilà. Poi i commenti fra pazienti: «Guardi qui, si accenna a un olio prodigioso per la cura del fegato. Me lo passa? Mi copio il nome, voglio provarlo, a casa. Guarda guarda, una prodigiosa macchina per la frangitura delle olive, introdotta per la prima volta in Umbria, se ne arricchirà questa regione, ne ha tanto bisogno... Che dice la politica commendatore?

Niente di nuovo, caro lei, il progresso avanza e il nostro parlamento langue infrattato tra le miserabili vanità dei mediocri... Sembra che le elezioni ci riserveranno amare sorprese...». Le corsie e lestanze sono un palco di opinioni, un coacervo di pensieri. Intanto la carriola dei giornali scivola fra i letti, le mani tese ad afferrare il giornale preferito, l'omino dei giornali distribuisce, incassa, dà resti, passa oltre. Bei tempi quando un giornale sapeva portare tra chi soffre buon umore, ansia, anche pensieri tristi ma pensieri. Sostituiva egregiamente la nostra invasiva televisione. C’erano le copertine della “Domenica del Corriere” magistralmente illustrate da Achille Beltrame e in seguito da Walter Molino, mostravano catastrofi, matrimoni illustri, incontri storici. e tutti ne godevano nelle stanze tristi di dolore e di morte. Bei tempi del giornale all'ospedale, cronaca vivace della vita pulsante della città della provincia del paese. C'è un po’ di nostalgia delle semplici cose di tempi  forse migliori.

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