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STORIE (Terza puntata) Sui simboli fascisti fra i travertini della Vetusta. Cosa è scomparso, cosa resta

Terzo step della conversazione con lo storico Gian Biagio Furiozzi su Perugia fascistissima e Marcia su Roma

Terzo step della conversazione con lo storico Gian Biagio Furiozzi su Perugia fascistissima e Marcia su Roma. 

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Cosa accadde nella circostanza del discorso di Mussolini a Perugia, in occasione della ricorrenza del primo anno dalla Marcia su Roma? “Al termine del discorso, sulla facciata dell'Hotel Brufani venne affissa una lapide, dettata dal poeta romano, mutilato di guerra, Fausto Maria Martini, contenente queste parole: “Qui fu prima riveduto il volto d'Italia quale aveva fiammeggiato sul Piave. Di qui il nuovo destino della Patria mosse e fu storia”. XXVIII ottobre MCMXXII – XXX ottobre MCMXXIII”. [Martini (1887-1931) poeta e drammaturgo, nel 1918 aveva sposato Emma Angelini Paroli, una vedova di nobile famiglia perugina, ndr.]

Cosa ci dici, Gian Biagio, dei famosi fasci del Mercato Coperto? “Nel decennale della Marcia, il 30 ottobre 1932, su due pareti del mercato centrale della città venne inaugurato un grande affresco riproducente un enorme fascio littorio affiancato dall'immagine del Grifo, simbolo di Perugia”.
I fasci quando furono ricoperti?
“Il 20 giugno 1944, appena entrate le truppe inglesi nel capoluogo umbro, gli antifascisti ricoprirono il fascio con una mano di vernice” [fu una semplice scialbatura di pittura murale, rimossa in occasione del recente restauro].

Vuoi ricordarci la tua posizione sulla polemica, rispolverata di recente, in occasione del restauro?
“Pochi mesi or sono, nel corso dei lavori per l'ammodernamento del mercato, situato in pieno centro storico, essendo riapparsa l'immagine del fascio, si è posto il problema se lasciarlo o se eliminarlo di nuovo. Si è così aperto un acceso dibattito sul da farsi tra le forze politiche, la popolazione, la Soprintendenza, con grande eco sulla stampa locale e nazionale. Vi sono state perfino due interrogazioni parlamentari, una a Roma e una a Strasburgo. Il Sindaco di Perugia è stato incerto sul da farsi. Il sottoscritto è intervenuto invocando la legge Mancino, che vieta ogni tipo di propaganda fascista, compresa la diffusione di immagini”. [La questione si è nel frattempo risolta, avendo la Giunta deciso per la copertura di quei simboli, in modalità ancora da stabilire, ndr.]

Di fasci e simboli, presenti o rimossi, nella Città del Grifo l’Inviato Cittadino si è a più riprese occupato della questione con specifici servizi Alla Pesa, luogo di antifascisti, abbondano gli esempi di fasci rimossi (perugiatoday.it); INVIATO CITTADINO Perugia, all’Elce riemerge ogni tanto il fascio littorio… (perugiatoday.it); Ha anche parlato della celebre pittura murale nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, del Mussolini camuffato dallo steso Dottori su incarico di Capitini, o del Fascio dell’ex Depositeria comunale in via del Melo [DOPO IL CASO MERCATO COPERTO Via del Melo, quel fascio fra ex pompieri e parco comunale trasporti (perugiatoday.it)]. Lo stesso ha fatto l’amico Umberto Maiorca [L';architettura del ventennio a Perugia, tra fasci rimossi, dimenticanze e restauri con polemica (perugiatoday.it)]…

Insomma: dovremo distruggere tutti i segni di un passato storico del Paese? Questo l’interrogativo che è circolato. Ma non è questa l’unica questione. Adesso, Gian Biagio, ti chiedo come la pensi sulla ventilata ipotesi circa il ritiro della cittadinanza onoraria al Duce e ai Quadrumviri. “Molte città italiane stanno ritirando la cittadinanza onoraria al Duce. In un prossimo intervento su PerugiaToday potremmo affrontare questo argomento”.

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