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PROVINCIA Assisi

Perseguita la ex al lavoro, a casa e per strada: fidanzato sotto processo per stalking

L'uomo è accusato di essersi introdotto nel giardino e nell'auto della donna, di averla pedinata e molestata di continuo dopo la fine della relazione

Appostamenti, minacce, violazione di domicilio e intrusione nell’auto della ex. Sono le accuse che hanno portato un 43enne di Assisi, difeso dall’avvocato Federico Calzolari, davanti al giudice.

L’uomo è accusato di stalking “perché dopo la cessazione della relazione sentimentale, non accettando la fine del rapporto affettivo, reiteratamente molestava la ex ponendo in essere condotte persecutorie, sovente in stato di alterazione da assunzione di sostanze stupefacenti, con aggressioni fisiche e verbali, minacce, anche di morte, pedinamenti, nonché con telefonate, atti di controllo e invasione nella sua sfera privata, cercando occasioni di contatto con la donna, presentandosi e appostandosi presso il di lei posto di lavoro, presso l’abitazione ove la stessa vive, riuscendo anche, in alcune occasioni a introdursi nel cortile della casa, in altre ancora all’interno dell’abitazione, così impedendo alla medesima di svolgere serenamente le proprie attività quotidiane, ingenerando in lei un permanente stato di ansia e paura e un fondato timore per la incolumità propria”.

La Procura di Perugia contesta all’uomo di essersi appostato davanti all’abitazione della donna, “suonando insistentemente il campanello, bussando al portone di casa, urlando, in alcune circostanza scavalcando il cancello, in altre riuscendo a introdursi nella casa”.

Tra gli episodi di violenza che quello avvenuto un pomeriggio, quando sbucava all’improvviso da un vicolo, afferrava la donna “per un braccio, mentre questa stava passeggiando con un’amica, strattonandola, urlando, ripetendole che avrebbe dovuto parlare con lui, intimando altresì all’amica di andarsene e di farsi i ‘c... suoi’”, tanto che la persona offesa “impaurita acconsentiva ad avere un colloquio con lui”.

L’accusa di violazione di domicilio fa riferimento ad un episodio in cui si contesta all’uomo di essersi introdotto nel giardino dell’abitazione della donna “attraverso la porta esterna in legno” e di averla inseguita, intimandole di uscire di casa dopo che la ex era riuscita a chiudere una porta finestra con vetro antisfondamento. L’imputato aveva continuato ad urlare, chiedendo di farlo entrare, “colpendo con violenza il vetro, portando con sé un coltello che sporgeva dalla tasca sinistra della giacca”.

Un altro episodio contestato riguarda l’essersi introdotto nell’autovettura della ex, dal lato del passeggero, “non appena la stessa aveva terminato la manovra di parcheggio, agitandosi e urlando, affermando di essere nei guai e di essere stato picchiato”.

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