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PROVINCIA Norcia

Norcia, il Tar "blocca" gli interventi di recupero e musealizzazione della Castellina

Chiesta la sospensione dell'efficacia “della revoca tacita dell'affidamento, mai contrattualizzato, del servizio attinente l'ingegneria e l'architettura relativo alla redazione della progettazione di livello definitivo"

Il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria blocca l’intervento di recupero della Castellina di Norcia, accogliendo l’istanza cautelare richiesta da uno studio di progettazione in relazione agli interventi di musealizzazione del fortilizio.

La società Alterstudio Partners srl, assistita dall’avvocato Francesco Augusto De Matteis, ha portato davanti al Tar il Comune di Norcia, difeso dall'avvocato Roberto Baldoni, e un'altra società di progettazione (non costituita in giudizio) chiedendo l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia “della revoca tacita dell'affidamento, mai contrattualizzato, del servizio attinente l'ingegneria e l'architettura relativo alla redazione della progettazione di livello definitivo, compresa la relazione paesaggistica, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la redazione della progettazione di livello esecutivo e la redazione programma museologico finalizzato alla definizione dell'allestimento relativo ad entrambi i livelli di progettazione delle opere impiantistiche e di allestimento per il completamento di fortilizio “La Castellina” ai fini museali e di informazione turistica”.

Istanza che i giudici amministrativi hanno accolto sulla base di due esigenze urgenti: “la prima, di natura sostanziale, tesa ad evitare che lo sviluppo del progetto raggiunga livelli poi non compatibili con l’eventuale subentro del RTI Alterstudio nell’esecuzione; la seconda, di natura processuale, finalizzata ad impedire che nelle more della celebrazione della camera di consiglio il Comune ponga in essere ulteriori atti in grado di provocarne ancora una volta il differimento, riuscendo così nell’intento di impedire ai ricorrenti di ottenere per tempo la tutela cautelare invocata”.

Per il Tar “pur nella imminenza della trattazione collegiale della domanda, appare meritevole di tutela in quanto, in detto intervallo temporale (rispetto al ricorso introduttivo notevolmente protrattosi) potrebbe nei fatti intervenire la stipula del contratto”.

Ne consegue la sospensione degli effetti dell’ordinanza comunale e la fissazione della camera di consiglio al 7 febbraio 2023.

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