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Polizia Provinciale: dai fasti guasticchiani con le pattuglie a cavallo all'ipotesi chiusura. La Proietti le salva e le affida una nuova missione

Sono lontani i fasti - a volte anche criticati - della Polizia Provinciale di Perugia che sotto il presidente Guasticchi aveva raggiunto l'apice in termini di assunzioni, di visibilità e di servizi addirittura a cavallo nei parchi cittadini e in provincia. Polizia provinciale che proprio in quegli anni si trasformava sempre di più in un corpo di sostegno alle forze di sicurezza nel Piani redatti dal Prefetto per arginare i clan dello spaccio e garantire l'accesso ai grandi eventi cittadini. Una Polizia Provinciale un po' da battaglia e un po'di immagine rispetto ai vecchi guardia-caccia o guardia-pesca di un tempo.

Con la fine della legislatura Guasticchi e la Provincia degradata ad ente secondario, con meno risorse e soprattutto con meno personale, anche la Polizia Provinciale ha subito il clima di incertezza dell'ente di Piazza Italia. Addirittura si è ipotizzato non solo un altro dimensionamento ma anche la chiusura del Corpo. La Provincia soffre per la mancanza di personale che non può rimpiazzare per motivi di cassa e per via di una trattativa con la Regione su fondi e nuovi settori da gestire che non si è ancora conclusa. Allora quale futuro per la Provinciale - un tempo ambito posto pubblico per molti umbri -?

La Presidente della Provincia Proietti ha voluto smentire qualsiasi addio al Corpo provinciale: "è mia intenzione quella dell’ente il mantenimento del Corpo di Polizia provinciale". Ma questo senza nuove assunzioni e progetti faraonici e a 360 gradi. Infatti nell'intenzione della Proietti la Provinciale deve ottimizzare i propri uomini e mezzi specializzandosi su un settore specifico rispetto al passato:  ovvero i controlli ambientali che sono di stretta attualità”. Una sorta di Task-force anti-inquinamento su torrenti, fiumi e Trasimeno dove possono verificarsi sversamenti clandestini di industrie e altre attività artigianali. In più, una battaglia molto sentita dalla Presidente, la caccia ai furbetti dei rifiuti che non differenziano e lasciano in mezzo al verde o chi alimenta discariche abusive per non pagare lo smaltimento di materiali. 
 

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