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PROVINCIA Piegaro

Dopo ‘lunga e penosa malattia’, riapre il Museo paleontologico ‘Luigi Boldrini’ di Pietrafitta. Onore a Fabrizio Fabbroni che lo progettò

Dopo ‘lunga e penosa malattia’, riapre il Museo paleontologico ‘Luigi Boldrini’ di Pietrafitta. Onore a Fabrizio Fabbroni che lo progettò. E a quanti lo hanno tenacemente voluto.

Grande festa per un’acquisizione che salva dall’oblio e dal degrado una delle più importanti collezioni di animali vertebrati del Pleistocene Inferiore: fossili preistorici salvati dalla combustione da parte del sensibile capoturno Luigi Boldrini che gettò le basi per la creazione di questa raccolta preziosa. In un precedente servizio lamentammo che quegli elefanti “avevano smesso di barrire”. E ora esprimiamo vivo compiacimento.

Gli scavi per ottenere lignite rivelarono la presenza di fossili di mammuth, rinoceronti, orsi, uccelli che vivevano in queste zone a clima caldo umido.

All’epoca, tutto veniva incoscientemente conferito nel forno che riduceva in cenere queste preziose testimonianze. Poi ci fu chi alzò il dito e la voce per proclamare lo stop allo scempio.

Dopo un triste periodo di chiusura, i musei della Direzione regionale musei dell’Umbria si arricchiscono di questo importante tassello di forte caratura identitaria.

Il Museo, dunque, riaprirà giovedì 15 giugno con un’inaugurazione in quel di Piegaro alle 17.30.

L’acquisizione è stata perfezionata nel novembre dello scorso anno da Marco Pierini, cui innalziamo pubblico elogio.

L’apertura al pubblico per tre giorni a settimana, lunedì, martedì e domenica dalle 8 alle 19.40. Chiusura la terza domenica del mese.

A dirigerlo è stata nominata Tiziana Caponi, funzionario archeologo della Direzione Regionale Musei Umbria.

Ottima occasione, specialmente per visite guidate delle scuole di ogni ordine e grado. Ma per utenti di tutte le età.

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