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PROVINCIA Corciano

IL PERSONAGGIO Marco Ambrosi, il fabbro che si laurea campione di tiro di campagna

VIve a San Mariano e in Slovenia, dopo tre titoli italiani, ha conquistato il titolo prima ancora di disputare la finale: "Con il punteggio accumulato nelle prove precedenti, mi dicevano che sarei potuto rimanere anche a letto"

Ad impreziosire la copiosa ricchezza del territorio di Corciano anche a livello sportivo, nel 2022 c’è pure un titolo mondiale. Marco Ambrosi, residente a San Mariano, fabbro in pensione, marito attento, due volte padre, ha conquistato, con l'Asd Arcieri del Centro Fidasc, a Mokrice in Slovenia il titolo del mondo nel tiro di campagna, una particolare tipologia di tiro con l’arco.

L’amministrazione corcianese con l’assessore allo sport Andrea Braconi, ha voluto nella sede municipale l’arciere e la sua famiglia, per consegnare una pergamena e il “Grosso”, l’antica moneta di Corciano. Lusingato ed emozionato, parlando della sua esperienza, Marco Ambrosi ha confessato: “Ero partito per cercare di fare bene ma non pensavo così bene, si trattava sempre della prima esperienza internazionale alla quale partecipavo. Il livello arcieristico in Italia è molto alto; quest'anno ero riuscito ad arrivare molto vicino ad un possibile titolo ma non era scontato vincessi”.

Eppure, ancora prima di disputare la finale, Ambrosi era già campione, visto che nei tre giorni di gare precedenti alla finale aveva accumulato punti preziosi e pur figurando tra i primi sei della classifica chiamati a tirare 6 frecce su 6 bersagli diversi, aveva già dal secondo un vantaggio più alto del massimo punteggio raggiungibile nella finale. “Lo speaker che commentava la gara – ha detto ancora – ripeteva che avrei anche potuto rimanere a letto. Una gran bella soddisfazione”. Alla domanda su quale è stata la sua prima reazione, “Ho pianto, ho subito telefonato a mia moglie, che come le mie due figlie è contenta, ma vive gli stessi miei sacrifici, perché anche se quando può mi accompagna, spesso rimane sola e sento di doverla ringraziare tanto”.

In Slovenia, infatti, la signora  non c'era ma, ha raccontato “ero in costante contatto con altri compagni di squadra, invece qui in Comune sono voluta venire, perché sempre di una premiazione si tratta”. Motivi per essere orgogliosi del marito ce ne sono molti, visto che la laurea mondiale arriva dopo 3 titoli italiani, nel 2018, 2019 e 2021 (nel 2020 causa covid non si sono stati tornei) maturati a seguito di una passione tutto sommato tardiva, dal 2007. “Ero a casa di un amico che aveva l'arco – racconta ancora il campione del mondo - ho fatto due tiri per gioco e mi sono appassionato. Così ho iniziato a tirare con l’arco tradizionale senza ausili, l’arco lungo con frecce di legno”. Tutto sommato in pochi anni, è così diventato un portento nel tiro di campagna o su sagome 3d di animali, disciplina volta a simulare una caccia incruenta. Nel corso dell’incontro, l’assessore Andrea Braconi ha subito chiesto al campione di farsi portavoce con la sua società, la Fortebraccio o la stessa Fidasc, la federazione alla quale è affiliata, per portare il tiro con l’arco anche a Corciano. Le strutture ci sono e, visto che il territorio è favorevole ad ospitare campioni, perché non provare?

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