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PROVINCIA San Giustino

Guerra Russia- Ucraina: parla un imprenditore di macchinari agricoli

Carloni, Ad Nardi: ''Al momento c'è qualche incertezza, ma non abbiamo registrato alcun problema''

Centoventi anni di storia, uno stabilimento con una superficie di 45 mila metri quadrati e contatti con più di 100 paesi nel mondo. E' la Nardi Group, punto di riferimento in Altotevere (e non solo) per la costruzione di macchine agricole e di prodotti per l’agricoltura professionale che vanno dagli aratri agli sprayer, passando per coltivatori, erpici, aratri a disco, spandiconcime, zappatrici e seminatrici.

Lo stabilimento produttivo è situato a Selci-Lama, ma ormai si innesta in un contesto internazionale e abbiamo chiesto all'amministratore delegato, Paolo Guerriero Carloni, se l'export verso i paesi in guerra sta avendo dei contraccolpi con la loro attività

''Abbiamo del business con la Russia e l' Ucraina, non sono i nostri top clienti, come invee l'Uzbekistan in cui c'è stata una maxi commessa qualche anno fa. Abbiamo comunque sviluppato rapporti in quelle zone, tanto che c'è in azienda anche una area manager di lingua russa, proprio perchè consideriamo quel mercato strategico. In questo momento c'è un po' di incertezza. Non è detto che il business non prosegua in maniera abbastanza regolare, perchè come succede in queste situazioni non è che si ferma tutto.''

Inoltre ricorda Carloni ''La Russia è un paese grandissimo quindi è impensabile che, a meno che non dovessero mettere dei vincoli molto stringenti, che si fermi l'economia in import o in export''

C'è qualcosa che vi preoccupa?

''Al momento solo dei contraccolpi indiretti, visto che l'economia è globale e potrebbe risentire di cosa succede in Ucraina. In realtà stiamo adesso stiamo patendo la carenza di materie prime e la mancanza della loro disponibilità. Nelle ultime settimane ci sono stati aumenti delle materie prime che sfiorano il 50%, che abbiamo piano piano recuperato...''

Per quanto riguarda, invece, i costi dell'energia?

''Per noi l'energia non è un grande problema, non siamo una azienda energivora: ci saranno sicuramente degli aumenti che possiamo sopportare''.

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