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PROVINCIA Foligno

Distrugge la famiglia a causa di droga, alcol e cattive compagnie: 48enne sotto processo

Il giudice ha rigettato la richiesta di revoca delle misure cautelari, ma ha disposto una perizia psichiatrica

La storia di Pinocchio e Lucignolo, quella delle cattive compagnie, non è solo un racconto, ma una verità raccontata nelle aule di tribunale.

Un 48enne di Foligno, difeso dall’avvocato Dario Epifani, avrebbe perso la testa per una donna, pluripregiudicata, e da allora avrebbe iniziato a chiedere soldi e ad abusare di sostanze stupefacenti, farmaci e alcool, facendo vivere una vita d’inferno alla sua famiglia.

L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia “perché con condotte reiterate minacciava, molestava, aggrediva anche fisicamente la coniuge (madre della figlia minorenne) e il proprio padre, con esse convivente, in modo da cagionare loro un perdurante e grave stato di soggezione, ansia, svilimento e da ingenerare un fondato timore per la incolumità proprio e della figlia”.

avvocato Dario Epifani-2Secondo la Procura di Spoleto l’uomo avendo libero accesso all’abitazione familiare e possedendone le chiavi di ingresso “dal settembre 2021 al dicembre 2021 si presentava ripetutamente in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione da stupefacenti, più volte aggrediva, insultava con parole tipo ‘mign…’ e simili e sputandole addosso, nonché minacciava la moglie intimandole di essere a ‘sua disposizione’ e dicendole che le avrebbe spezzato le ginocchia”

In una occasione avrebbe spintonato la moglie “contro il muro e le lanciava un oggetto di vetro colpendola di striscio; rompeva suppellettili nell’abitazione e urlava pretendendo la consegna di denaro”.

Nel medesimo periodo avrebbe continuato a distruggere “in più occasioni suppellettili in presenza del padre, persona affetta da patologie e dipendente dalla inalazione di ossigeno, lo ingiuriava con parole quali ‘vecchiaccio’ e con un’ascia distruggeva il contatore della erogazione di energia elettrica”.

Nel corso dell’udienza di oggi davanti al giudice Festa, sono state sentite la moglie e la sorella, in qualità di amministratrice di sostegno ed è emerso che il cambiamento dell’uomo è iniziato in concomitanza con la frequentazione di una donna (arrestata poche settimane fa a Foligno perché era in giro nonostante fosse ai domiciliari) e con l’assunzione di alcol, ansiolitici e droga.

Nell’arco di pochi mesi ha commesso reati e infrazioni di ogni sorta, con tanto di revoca della patente per doppia infrazione per guida in stato di alterazione da alcool e droga. A dicembre è stato anche ricoverato a Foligno in reparto psichiatrico.

Una situazione difficile, tanto che il gip di Spoleto aveva disposto da dicembre il divieto di avvicinamento alla moglie, alla figlia minore e al padre anziano, nominando un’amministratrice di sostegno.

La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica per attestare l’incapacità di intendere e volere in quel periodo e anche attualmente, anche a fronte della certificazione dei medici che lo seguono per le dipendenze e per il recupero psichiatrico, con un probabile disturbo bipolare.

Il giudice ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare, ma ha disposto una perizia medico psichiatrica sulla persona dell’imputato e la testimonianza dei medici che lo seguono per le dipendenze. Il giudice ha rinviato l’udienza al 23 giugno prossimo.

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