Dipendente "infedele", nuova sentenza: legittimo il licenziamento da parte del Comune di Assisi
L'amministrazione: "I giudici di secondo grado legittimano la nostra scelta"
Il licenziamento della dipendente comunale accusata di irregolarità nella registrazione delle presenze è lecito. Almeno per i giudici della Corte d'Appello di Perugia, sezione lavoro, dove il fasciolo è tornato dopo il rinvio della Cassazione.
"Una nuova decisione dei giudici conferma la piena legittimità dell'operato dell'amministrazione comunale di Assisi in merito a una vicenda processuale che si trascina da tempo e su diversi piani" sottolinea il Comune di Assisi.
"Il Collegio giudicante, in diversa composizione rispetto a quello che si era già a suo tempo pronunciato conformemente in merito ai profili del licenziamento, ha così messo sotto la lente di ingrandimento anche l’organizzazione degli uffici e dei servizi del Comune di Assisi, come richiesto dalla Corte di Cassazione.
Ebbene, anche in questa sede il Comune di Assisi, ancora una volta difeso dagli avvocati Fabrizio Domenico Mastrangeli e Francesco Niccolini come nelle precedenti fasi e gradi di giudizio, ha visto confermare la piena legittimità del proprio operato e la ex dipendente, la cui responsabilità era già stata definitivamente accertata dalla Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per l’Umbria, è stata anche condannata al pagamento della gran parte delle spese legali dell’intero giudizio".