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PROVINCIA Città di Castello

Città di Castello, buche e cedimenti in via dei Casceri: scatta l'interrogazione dei consiglieri Minciotti e Giorgi (Pd)

Una delle strade più importanti e più rappresentative della vita cittadina

Stop a buche, cedimenti e disagi per chi vive in via dei Casceri, la strada 'per eccellenza' della storia tifernate.

L'obiettivo è quello di far tornare questa arteria del centro storico all'antiche bellezza: per questo i consiglieri comunali del Pd Massimo Minciotti e Maria Grazia Giorgi hanno presentato una interrogazione dove si chiede “se esiste un progetto di ripavimentazione” e “se è stata valutata una ipotesi di diversa mobilità e regolamentazione degli accessi”.

Per i rappresentanti della maggioranza, infatti, è necessario comprendere “se non si ritenga utile e doveroso, piuttosto che realizzare decine di interventi non risolutivi nella rete idrica, coinvolgere Umbra Acque e il distributore del gas, considerando vantaggioso anche economicamente procedere al rifacimento complessivo del sistema idrico (acquedotto e fognatura), del gas, realizzando e predisponendo anche tutte le infrastrutture tecnologiche (reti dati, reti elettriche)”.

“Intervenire in via dei Casceri, sappiamo bene, non è come intervenire su qualsiasi altra via del centro cittadino di Città di Castello”, osservano Minciotti e Giorgi, ricordando che “la via che dal Tevere (antica via di comunicazione romana) portava alla fortificazione del Cassero”.

La sua pavimentazione in questi anni ha subito ogni sorta di sventramento selvaggio, per inserire apparati di nuova tecnologia, per il cedimento del collettore fognario, per il frequente ripristino della fatiscente rete idrica”, segnalano i rappresentanti del Pd, nel far presente che la via, “fortemente transitata, sommando acque piovane, avvallamenti, al traffico veicolare, diventa di difficile percorrenza, anche con mezzi meccanici, figuriamoci quindi a piedi o in carrozzina”.

Particolare preoccupazione – concludono Minciotti e Giorgi - ci viene segnalata circa il fatto che perdite consistenti, non riparate, oggi non affiorano più in superficie, in quanto le acque delle tubature, avendo trovato altri percorsi, vengono smaltite direttamente in fognatura, con grave spreco di acqua pubblica, depurata e destinata alla distribuzione delle utenze”.

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