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Giovedì, 25 Aprile 2024
PROVINCIA Città di Castello

"Non è vaccinato e non può entrare in ospedale": il neo papà dopo diversi giorni abbraccia la moglie e la figlia

Giunge al termine l'incredibile storia di Christian: il giovane ha un certificato di differimento per la dose anti Covid, ma per la Asl non contava

Ha potuto riabbracciare la figlia e la moglie solo domenica pomeriggio, fuori dall'ospedale.

Nonostante la chiamata dell'ufficio del segretario alleEmergenza Covid, Massimo D'Angelo, che autorizzava l'ingresso del giovane ad assistere al parto e a fornire assistenza, pervenuta purtroppo il giorno dopo,

Christian non è potuto entrare nella struttura sanitaria tifernate: ''Era tardi, l'autorizzazione è arrivata 14 ore dopo il parto - dice Christian alle nostre domande - che senso avrebbe avuto se il momento della nascita era perduto ormai? A creare tensione in un reparto e tra le neo Mamme, dopo ciò che era accaduto? Quando perdi la fiducia in qualcosa, qualcuno o un'istituzione, sei come una nave persa nel buio della notte senza la luce del faro''.


''Vedi, quella situazione poi, mi ha creato problemi di ogni natura – ha aggiunto il neo papà - Quando invece io, volevo solo mostrare vicinanza a mia moglie e mia figlia. Io oggi ho il timore e mi chiedo se abbia veramente senso tutto questo. Essere visto come un reietto della società solo perché non sei come ti dicono di essere, senza distinguere chi può da chi non può''.

Nuovo capitolo per l'incredibile vicenda del giovanissimo padre che, pur possedendo un certificato di differimento alla vaccinazione rilasciato da un medico autorizzato, non è stato fatto entrare all'ospedale di Città di Castello.

''E' surreale quanto mi è accaduto'' ha continuato a dire, anche ora che per la prima volta abbraccia la figlia Alisia e la moglie.

''E' assurdo – ha affermato - il medico ha redatto un certificato di differimento dalla vaccinazione anti Covid fino a metà febbraio in attesa di accertamenti necessari data la mia patologia. Voglio premettere che non sono un 'no vax': ho sempre effettuato i vaccini , fino a quando la salute me lo ha permesso...''. Ed è per questo che non è potuto entrare in ospedale, nemmeno quando la moglie partoriva, né subito dopo per vedere la figlia.

Adesso che sono tutti a casa, a Perugia, Christian vuole andare avanti.

''Con il mio legale, l'avvocato Chiara Attala- ha ribadito – voglio andare fino in fondo: di certo, non lasceremo che questa situazione rimanga sospesa tra i se e i ma e cercheremo di dare seguito ad un procedimento legale già avviato, per far luce sulla situazione che ha condotto a quel divieto. Vedersi riconosciuti quei diritti non apporrà rimedio, ma di certo servirà ad avere risposte nelle opportune sedi, cercando di sottolineare che quei diritti sono e dovevano rimanere inviolabili e indivisibili. Quello che è accaduto a me non deve accadere mai più, a nessuno..''.

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