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Zona rossa, allo studio bonus e ristori per aziende e famiglie: chiesto fondo al Governo

Si lavora a livello regionale per trovare le risorse necessarie per arginare gli effetti devastanti del nuovo blocco

La zona rossa imposta a tutta la provincia di Perugia ha fatto saltare gli schemi di aziende e delle famiglie. Non è il lockdown con il suo blocco quasi totale dell'economia. Ma cambia poco per chi è stremato, per chi lavora a partita iva, chi a chiamata e per quelle famiglie che, dovendo lavorare, devono spendere i soldi per assistenti, baby sitter che devono dare  un occhio ai piccolissimi e ai ragazzini privati ancora una volta della scuola e per la prima volta anche dei nidi. Tutta colpa - ma forse non solo... - della variante inglese che attacca soprattutto la fascia di età che va dagli 0 ai 12 anni.

La gente grida sui social  che servono ristori e bonus immediati per coprire questi altri 14 giorni di sacrifici ai massimi livelli. Certezze, anche dopo la sesta informativa sulla pandemia della Presidente Tesei, non ce ne sono al momento. Si sta lavorando sì. Si sta chiedendo al Governo, pure. Ma, se tutto andrà bene, non saranno immediati. Il progetto, in attesa di fondi e bandi, però si basa su questo schema direttamente annunciato dalla Presidente: "Ieri ho chiesto al governo ho chiesto ristori e un fondo da 10milioni per le famigli che dovranno assistere i figli in mancanza della scuola e per gli asili, costretti a chiudere. Mi sta a cuore il BONUS BABY SITTER per chi non può fare smart working e ha un Isee basso". Al lavoro sia l'assessore Agabiti che il collega Fioroni per cercare di dare risorse a categorie e famiglie altamente penalizzate. 

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