La piccola Umbria ha gli anni contati? Parte l'iter per farla entrare nel Gran Ducato di Toscana
Presentato e depositato un disegno di legge costituzionale per ridurre le regioni italiane da 20 a 12. Porta la firma di due deputati del Pd ed ha già raccolto il sì dei renziani e dello stesso Premier Matteo Renzi. Ecco dove è collocata l'Umbria
L'autonomia della piccola Umbria, come Regione con la lettera maiuscola, rischia di avere gli anni contati. Nella peggiore dell'ipotesi 5 anni e quindi le elezioni 2015 potrebbe essere l'ultima occasione per esprimere un presidente e un parlamentino tutto umbro. Giusto o sbagliato che sia il Pd di Renzi ma anche le molte istituzioni locali chiedono a gran voce una riforma vera delle Regioni per risparmiare sui costi della politica ma anche per avere dei territori omogenei non più rivali ma direttamente alleati su infrastrutture, fondi europei e strategie per il rilancio del Lavoro.
Se la proposta del sindaco di Pesaro Matteo Ricci di unire Umbria e Marche era soprattutto un esercizio di cultura politica, la situazione si fa terribilmente seria con la proposta di un disegno di legge costituzionale presentata in parlamento oggi - 16 dicembre - dai deputati Morassut e Ranucci (entrambi del Pd). Un atto ufficiale che impegnerà Camera, Senato e lo stesso Governo (il premier Renzi è un sostenitore della proposta anche perchè di fatto non si smembra la Toscana ma si rafforza ulteriormente) ad un lavoro di analisi per arrivare ad una decisione netta: sì o no. Certo i tempi tecnici e politici sono lunghi ma c'è chi è convinto che possa essere approvata entro il 2018 per poi essere attuata progressivamente, dopo un commissariamento, dal 2020.
La proposta Morussut-Ranucci di fatto taglia le piccole regioni. Ed ecco che l'Umbria finisce in maniera integrale con la Toscana e con la provincia di Viterbo. Niente fusione con le Marche come avrebbero voluto molti umbri e marchigiani. Insomma, se passerà la proposta, avremo finalmente il mare ma quello del Tirreno. La Regione (nuova) si chiamerà Regione Appenninica e ovviamente il capoluogo sarà Firenze. Viene da pensare sui possibili benefici per il Turismo dove la Toscana è ormai maestra e ben conosciuta in tutto il mondo. Viene da pensare alle strategie in comune sui trasporti merci e persone: dalla stazione per l'alta velocità da realizzare in Valdichiana fino alla Strada due Mari. Ma le incognite per la piccola Umbria sono tantissime: a partire dal suo peso politico che rischia di essere quasi irrilevante.