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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Covid, l'Umbria e le altre regioni in pressing sul Governo: chiudere scuole per 15 giorni, no coprifuoco alle 22

Due riunioni in video-conferenza e una interna alla task-force guidata dalla Tesei. Lo studio dei dati. Giro di vite anche ad assembramenti nei parcheggi e gallerie dei centri commerciali senza nessuna ripercussione su shopping

Due riunioni (in video-conferenza) tra Stato e Regioni e in mezzo anche una con la task-force regionale per fare il punto sulla diffusione della pandemia in Umbria. Un sabato di super-lavoro per i vertici della nostra regione, con Tesei in testa, per studiare una strategia comune con le Regioni d'Italia in grado di essere fatta propria o almeno recepita dal Governo Conte. I dati sul Covid fanno paura e ormai riguardano tutti i territori nel Paese: da qui la ferma volontà dei Governatori - senza distinzioni di colore politico - di provvedimenti nazionali uguali per tutti anche perchè il virus non rispetta gli invisibili confini regionale muovendosi sulle gambe degli asintomatici.

L'Umbria, insieme agli altri, ha chiesto al Governo la chiusura per 15 giorni per scuole superiori e università perchè tutti i dati fanno capire che il contagio corre più veloce su questa fascia di età e poi entra nelle case colpendo tutti. Lezioni da remoto dove si può. La task-force regionale dell'Umbria ha ribadito che il distanziamento nelle scuole è rispettato, come gran parte delle regole anti-contagio, ma gli assembramenti fuori dagli istituti e alle fermate dei mezzi pubblici è difficile da fermare e altrettanto difficile poi tracciare la folla a rischio.

Da qui la necessità di fermare le scuole superiori e università. In classe invece tutti gli altri per due buoni motivi: "l'eventuale blocco delle superiori permette di alleggerire il carico sui mezzi pubblici e quindi meno rischi e assembramenti. Secondo aspetto: in questa maniera non si mandano in crisi le famiglie che difficilmente riuscirebbero a coniugare lavoro e gestione dei bambini costretti a stare a casa. L'Umbria è disposta, da subito, anche a tagliare la capienza massima dei bus per gli studenti pendolari: da 80 per cento a 60 per cento. Dall'Umbria arrivano richieste di normative nazionali uguali per tutti anche per gli sport e controlli di luoghi di aggregazione extra locali e vie della movida. Si sta pensando di contingentare le gallerie dei centri commerciali.

Bene fare la spesa e lo shopping ma basta passeggiate e assembramenti - perchè purtroppo accade questo - nei piazzali, parcheggi e interni dei grandi centri della distribuzione. La Task-force guidata dalla Tesei è contrarissima al coprifuoco delle 22 per bar e ristoranti. Si rischia con orario così breve di concentrare clienti nei locali in un arco di 3 ore al massimo. Troppo rischioso. Domani nuovo cruciale appuntamento in video-conferenza con il Governo, chiesta la presenza anche del Ministro della Scuola Azzolina che resta contraria alla chiusura delle scuole superiori. 

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