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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Quel tesoretto da 27 milioni che si potrebbe incassare dalle acque minerali...

Cosa ci potrebbe fare la Regione dell'Umbria con 27 milioni all'anno di entrate extra-tasse? Molto, anzi moltissimo. Basterebbe chiedere pochi centesimi ai "signori delle acque minerali" che operano in Umbria. La proposta del M5S

Oltre 27 milioni di euro. E' questa la cifra che la Regione dell'Umbria incasserebbe se si chidessero soltanto 2 centesimi al litro di acqua imbottigliata dalle multinazionali delle acque minerali che operano in Umbria. Ad oggi invece il canone voluto dalla Giunta regionale si aggira intorno a 0,001 per lito per un incasso nettamente inferiore a quei 27milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per rilanciare l'occupazione, il welfare delle famiglie povere e finanziare decine di start-up. La proposta di aumentare i canoni è stata fatta dal gruppo regionale del Movimento 5 Stelle. 

“A fronte di un giro miliardario – ha scritto nella proposta Liberati - ha un senso aver regalato loro solo negli ultimi cinque anni oltre 135 milioni di euro – calcolo non nostro, ma di Legambiente e Altreconomia (https://goo.gl/wvVDmC) contro i circa 7 incassati dalla Regione, che non bastano nemmeno a esercitare controlli, né a contenere i danni ambientali della produzione? Ha un senso che la Regione Umbria non restituisca poi alcunché ai Comuni dove si preleva il nostro oro blu e che, per questo motivo, reclamano da anni il rispetto dei loro diritti economici e ambientali? Ha un senso consentire profitti fantascientifici a multinazionali totalmente finanziarizzate, per questo non di rado sull’orlo del fallimento, come già visto proprio in Umbria, mettendo infine in ginocchio i propri occupati?".

Infine, Liberati ha messo a confronto l'Umbria con le altre regioni: “Perché questa Regione, differentemente da Piemonte, Veneto, Abruzzo e Calabria, mentre consente la concessione, non esige contestualmente dalle aziende un protocollo di intesa per la salvaguardia dei livelli occupazionali? E’ dunque di sinistra – conclude - affondare con Equitalia cittadini comuni, artigiani, commercianti, pensionati e praticare ben altra misura con i signori dell’acqua nostra?”.

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