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L'INTERVENTO Scuole chiuse, il leader dei civici Fora boccia il provvedimento: "Non é più consentito continuare così"

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi politica sulla chiusura delle scuole da parte del capogruppo dei civici, Andrea Fora, che in Regione siede sui banchi dell'opposizione ma ha

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi politica sulla chiusura delle scuole da parte del capogruppo dei civici, Andrea Fora, che in Regione siede sui banchi dell'opposizione ma ha sempre valutato, atto dopo atto, prima di votare a favore e contro le decisioni della Giunta Tesei. Stavolta però il suo giudizio è nettamente negativo sulla gestione dall'inizio dell'anno ad oggi sulla pandemia e la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è la chiusura delle scuole, persino medie ed elementari.  Buona lettura. 

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di Andrea Fora consigliere regionale e presidente di CiviciX
Il facile automatismo che alla crescita dei contagi debba scattare immediatamente la chiusura delle scuole va fermato subito. É un anno esatto che l’Italia ha dichiarato lo stato d’emergenza pandemico ed é un anno che l'unica risposta ad ogni livello istituzionale da Roma, alle Regioni, all’aumentare dei contagi, é la chiusura delle scuole. Nonostante neanche nelle zone rosse da protocolli ministeriali, a meno di contagi in singole classi, sia mai stata prevista la chiusura delle primarie, abbiamo battuto anche questo record in Umbria, con alcuni Sindaci che hanno disposto da ieri la chiusura anche delle scuole primarie. Nei prossimi 15 giorni i ragazzi saranno rinchiusi in casa o lascati ai nonni, moltiplicando il rischio di contagio verso la fascia d’età più debole da proteggere, o rimarranno da soli in attesa del rientro dei genitori e senza guide per gestire anche la dad, o i più fortunati con fratelli più grandi o baby sitter o altre figure.

Ora basta! Era accettabile un anno fa questa situazione, non ora. Dopo un anno dall'avvento della pandemia che si arrivi senza alcuna programmazione e improvvisando scelte notturne domenicali comunicate con una scarna lettera inviata dai dirigenti delle ASL ai sindaci che si sono trovati improvvisamente investiti di tutta la responsabilità delle chiusure, senza alcun preavviso e senza alcun coordinamento, è inaccettabile. Dove è la politica? Dove è l'assessore alla sanità in tutto ciò? Le istituzioni sembrano non vivere uno stato di allarme quando si trova un alunno positivo, forse perché non comporta la chiusura di una fabbrica o di una impresa mettere una classe o l’intera scuola in quarantena. Tamponi e tracciamenti possono attendere anche diversi giorni senza che nessuno si allarmi. Non é più consentito continuare così.

Ora si sfruttino questi ulteriori 15 giorni di sospensione per attivare tracciamenti e test immediati nelle scuole al verificarsi di ogni singolo caso. Test e tracciamenti obbligatoriamente debbono essere fatti nelle 24 ore dalla rilevazione dello studente o docente trovato positivo. La Regione sul fronte dei trasporti ha fatto molto, non moltissimo, ma certamente la carenza più grave si riscontra sull’aspetto del tracciamento. Sul sistema dei trasporti se non si intendo mettere operatori e vigilanti negli autobus come fatto da regioni vicine, ribadiamo la nostra proposta, si faccia come a Milano: uffici pubblici ed esercizi commerciali si aprano dopo le 9.30 e il trasporto locale e urbano sia riservato se non esclusivamente,almeno prioritariamente agli studenti dalle 7 alle 9 del mattino.

Sul versante sanitario la netta e grave insufficienza fin qui dimostrata nel sistema e nei tempi di test e tracciamento va colmata con provvedimenti e misure eccezionali da adottare nei prossimi 15 giorni. I nostri territori, come il nostro paese hanno bisogno di avere la scuola come priorità. Come risorsa imprescindibile per costruire il futuro dei nostri ragazzi. Che non possono continuare, dopo le prossime due settimane, ad essere i primi che automaticamente chiudono i battenti in caso di aumento dei contagi. E' tempo di fare una scelta e di valorizzare il percorso educativo e formativo dei nostri giovani studenti, mettendoli al centro e investendo su di loro in trasporti e tracciamento.

Dopo un anno dobbiamo andare oltre la risposta semplice della chiusura delle scuole, dobbiamo necessariamente definire un protocollo di risposta sanitaria sul tracciamento e isolamento del virus che muova dal principio: le scuole non andranno più chiuse. O ci si muove con questa logica e perseguendo questo fine, o la scuola rimarrà il vaso di coccio della crisi e a pagarlo saranno i nostri figli. Che già stanno iniziando a pagare carenze formative, didattiche, sociali di enorme portata. Non possiamo permetterlo. E chi ha dimostrato ormai chiaramente di non saper gestire politicamente questa crisi sanitaria e il tracciamento immediato e massivo deve andare a casa. Subito! 
 

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