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Proposta di legge elettorale regionale, il costituzionalista Volpi: "Non rappresentativa e anti-democratica. Ecco perché"

Il "no" convinto arriva dal costituzionalista umbro, ex esponente del Csm, ispiratore della sinistra di casa nostra, tramite il coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Umbria

Dopo il no dei Civici X - in consiglio regionale con il gruppo di Patto Civico del capogruppo Andrea Fora - e del Movimento 5 Stelle, i forti maldipancia di Forza Italia e dei consiglieri ternani, arriva anche da sinistra una rilevante e autorevole bocciatura alla proposta di nuova legge elettorale firmata dai consiglieri Simona Meloni(Pd) e Paola Fioroni (lega) e dal presidente dell'assemblea regionale Marco Squarta. Il "no" convinto arriva dal costituzionalista umbro Mauro Volpi, ex esponente del Csm, ispiratore della sinistra di casa nostra, tramite il coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Umbria. 

Nuova legge elettorale per la Regione firmata da Squarta-Fioroni-Meloni: niente ballottaggio ma premio per chi arriva al 40%. Ed è subito polemica

"Nel merito gli aspetti negativi - scrive Volpi insieme a Ruffini e Tanzarella - sono nettamente prevalenti: si ripropone l’elezione del Presidente della Giunta a maggioranza relativa, si fa dipendere la maggioranza consiliare dal voto ottenuto dal candidato vincente attraverso il “voto congiunto” che frustra la libertà dell’elettorale di scegliere una lista e un candidato Presidente ad essa non collegato, si altera la rappresentatività del voto con la foglia di fico dell’attribuzione del premio di maggioranza (12 seggi più quello del Presidente) alla lista o alla coalizione che abbia ottenuto il 40% dei voti, subito derogata dalla previsione che vi sia comunque un premio (11 seggi più 1, pari al 57% dei componenti dell’Assemblea) a chi arriva in testa con meno del 40% dei voti". Tradotto: due errori gravi per la democrazia, il primo affidare la maggioranza ad un partito o ad una coalizione che non ha preso il 50per cento più 1 dei voti - infatti il ballottaggio è stato escluso -, il secondo aver ancora una volta escluso il voto disgiunto (presidente di una coalizione e voto alla lista di un altro schieramento) come previsto e ben funzionante per la legge dei sindaci. 

Ma il Comitato rileva altre anomalie secondo il loro giudizio:"Si stabilisce l’obbligo di raccogliere un numero elevato di firme (2000 nella circoscrizione di Perugia, 1200 in quella di Terni) per le liste che non hanno referenti nell’Assemblea regionale o nel Parlamento nazionale. infine non si prende in considerazione la questione della rappresentatività dei territori come si potrebbe fare mediante il ricorso a collegi uninominali da distribuire a livello regionale con sistema proporzionale (analogamente a quanto avveniva per i Consigli provinciali)". Tra la vecchia legge elettorale votata ai tempi della Marini e quella attuale ai tempi del centrodestra, il Comitato non vede differenze confermando i giudizi di non rappresentatività e antidemocraticità". 

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