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Vaccino obbligatorio agli operatori sanitari e multa pesante per quelli no Vax: primi vagiti della proposta di legge per l'Umbria

La vice-presidente dell'Assemblea generale Meloni annuncia una proposta di legge molto restrittiva in fatto di vaccini. Il mistero irrisolto di quanti sono quelli che hanno detto alla doppia dose...

Una pesante sanzioni amministrativa, a firma della Regione Umbria, a chi si oppone ai vaccini pur lavorando nella sanità pubblica. Oltre ai provvedimenti nazionali già deliberati in questo periodo di pandemia e vaccinazioni. La sanzione umbra fa parte della proposta di legge della vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Simona Meloni, che nei prossimi giorni sarà direttamente consegnata agli uffici per dare corso all'inter per la discussione e le eventuale approvazione in consiglio. "In presenza di violazione delle prescrizioni è prevista una sanzione amministrativa compresa tra 500 e 5000 euro per ciascuna violazione, da parte dall’autorità sanitaria regionale”: ha ribadito la Meloni specificando bene l'ammontare dell'eventuale sanzione economica.

Previsto anche che l'organo (di controllo) che dovrà ricevere la certificazione vaccinale degli operatori è il direttore sanitario della struttura dove prestano servizio gli operatori. Vaccino obbligatorio ma compatibile con la salute: infatti la doppia dose obbligata sarebbe abbonata qualora vi sia un caso di accertato pericolo concreto per la salute dell’operatore sanitario. "I casi di operatori sanitari ‘no vax’ sono intollerabili e pericolosi e vanno arginati” ha tuonato la Meloni (Pd) “Il mio provvedimento vuole essere una legge di civiltà, che protegge i più deboli e i più fragili. La libertà di ognuno infatti non può andare a ledere quella altrui e gli operatori sanitari hanno l’obbligo e il dovere etico e deontologico di fare di tutto per non mettere a rischio i propri pazienti”.

Ma quanti sono gli operatori sanitari umbri che hanno detto no al vaccino? E che provvedimenti sono stati presi dalle autorità sanitarie regionali? Domande che puntualmente sono rivolte al commissario straordinario D'Angelo che ha sempre ribadito che sono in corso (da mesi) gli accertamenti. C'è chi parla di poche centinaia, chi di alcune migliaia di operatori. Ma tutto è rigorosamente ancora senza una risposta certa.

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