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Povertà in Umbria, la soluzione del Pd: "Diamo 10 milioni alle famiglie in difficoltà"

Il segretario Leonelli e la sua proposta di "Sostegno al reddito" per chi è in difficoltà: "Le mance del M5S sono inutili ed esigue"

Senza giri di parole: la situazione è drammatica. In Umbria, secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, sono 30mila le famiglie sotto la soglia di povertà relativa. A dirlo è il Rapporto annuale sulla povertà in Italia che riporta i dati del 2014 delle spese delle famiglie, non dei consumi. Nel Cuore verde d’Italia si stima che circa l’8% delle famiglie sia sotto la soglia di povertà relativa.
A questo punto, consa intende dire l'Istat con povertà relativa? Una famiglia di due componenti che ha una capacità di spesa pari a quella media per persona nel Paese (spesa pro capite): una cifra nel 2014 è pari a 1.041,91 euro al mense. Per dirla in altre parole: gli anni di crisi mietono vittime.

Così il Pd dell’Umbria non resta con le mani in mano e sorpassa il Movimento 5Stelle sulla questione politica del “reddito di cittadinanza”. Il timoniere regionale Giacomo Leonelli, fresco di approvazione della Direzione regionale democrat per l’ordine del giorno del progetto “sostegno al reddito”, non lesina sulle sportellate politiche ai pentastellati: “Il PD è il partito delle opportunità e della speranza, un partito che vuole scommettere sul futuro, anziché dare “mance” esigue e inutili a tutti, compresi quelli che per condizione economica complessiva non le meritano”. Insomma, l'idea di fondo è di centrare il bersaglio povertà. Non di sparare a casaccio nel mucchio.

Più nel dettaglio, il disegno di Leonelli e dei suoi è questo: “La nostra proposta sarà quella di far sì che dalla Regione Umbria vengano stanziati 10 milioni di euro per quelle misure di sostegno al reddito per l’inclusione sociale, così da dare una risposta alle povertà anche all’interno della nostra regione». E ancora: “«La nostra proposta è che le risorse vadano finalizzate a sostenere le madri e i padri di famiglia – conclude il suo ragionamento Leonelli – con sussidi a loro direttamente indirizzati, finalizzati all’aumento delle loro competenze e capacità lavorative, con un occhio di riguardo verso quelle famiglie particolarmente disagiate, con disabili all’interno del loro nucleo familiare, famiglie con minori o numerose, sempre tenuto conto della priorità per i redditi Isee più bassi”.


E se qualcuno si fosse fatto idee strane, ecco la risposta di Leonelli: “Non vogliamo assolutamente politiche esclusivamente assistenziali, ma un investimento sulla capacità di promuovere l’inserimento e soprattutto il reinserimento lavorativo di chi è uscito dal mercato del lavoro ed è rimasto senza ammortizzatori sociali”. Perché? “Perché l’Umbria sta ripartendo – prosegue Leonelli – i dati economici sono incoraggianti, ed è questo il momento in cui occorre uno sforzo straordinario per consentire anche a chi abbia subito le ferite più profonde della crisi di tornare a scommettere sul proprio futuro”. Funzionerà?

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