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Soldi bruciati dalla politica: "56 milioni di euro di passivo per le partecipate ed enti inutili"

Secondo il deputato Adriana Galgano l'Umbria è tra le sette regioni in Italia con lo squilibrio più pesante tra utili e perdite. La denuncia dopo il dossier della Corte dei Conti

Profondo rosso per i conti sia delle società a totale partecipazione pubblica che per le società partecipate - pubblico e privato - che operano in Umbria. L'allarme è stato lanciato dalla deputata di Scelta Civica Adriana Galgano che ha chiesto alla Regione una riorganizzazione totale e il taglio delle aziende non strategiche per risparmiare risorse e abbassare la leva fiscale.

Secondo il deputato di casa nostra l’Umbria è tra le sette regioni in Italia con lo squilibrio più pesante tra utili e perdite e le 82 partecipate fanno perdere a Regione, Province e Comuni oltre 21 milioni di euro.

La situazione peggiora decisamente con le società a totale partecipazione pubblica: "I conti sono ancora più in rosso: a fronte di un utile netto pari a 6,443 milioni, infatti, si riscontrano perdite per 32,776 milioni ovvero un saldo negativo di oltre 26 milioni di euro.  A due mesi dalla scadenza dei termini di legge, ci sono ancora moltissimi Enti locali che non hanno  presentato i piani di riorganizzazione, la Regione Umbria in primis, e intanto ci si continua a lamentare dei tagli ai trasferimenti e della mancanza di risorse ma – sottolinea Galgano – dei milioni di euro bruciati dalle partecipate non se ne tiene conto?”.

La proposta, valida anche per l'Umbria, di Scelta Civica è quella di "tagliare una volta per tutte le  aziende non strategiche, che non hanno dipendenti, che hanno un capitale sotto i 100mila euro e che hanno più amministratori".

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