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Umbria, l'assessore e la frase choc su Facebook: "I rom? C'aveva provato anche lo zio Adolf"

Bufera sull'assessore Gnagnarini di Orvieto dopo la frase razzista: "Offende tutta la città e la sua storia"

Postarla su un social è come scolpirla nella roccia. Rimane e non si dimentica facilmente. Ha risposto così, su Facebook, a un ristoratore che chiedeva controlli e che segnalava in zona stazione la presenza di alcune donne provenienti da un campo nomadi: “C’aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui”. Parole dell’assessore comunale di Orvieto Massimo Gnagnarini, che si è giustificato così: “La battuta mi è venuta dopo sette ore passate in consiglio comunale. Ora seriamente dico che il fenomeno è pesante e non abbiamo molti strumenti per reprimerlo”.

Ma la bufera si è scatenata lo stesso e l’assessore è finito sotto la grandine. I sindacalisti dell’Usb, ad esempio, caricano a testa bassa: “Una città come Orvieto, con una forte connotazione antifascista e che ha pagato con un prezzo altissimo l’occupazione nazifascista, che ha visto assassinati sette suoi figli a Camorena, non può tollerare queste parole e questi comportamenti che rimandano a un periodo tragico della nostra storia e in una fase nella quale la nostra società sta di nuovo scivolando nella barbarie. Come Federazione provinciale ternana – scrivono – chiediamo al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale tutto, un’immediata presa di posizione che porti alle dimissioni dell’assessore, richiesta estesa anche a tutte le forze politiche e sociali della città, a tutte le forze vive di questa comunità. Una decisa e collettiva presa di posizione, utile a ribadire con forza ed ancora oggi i valori dell’antifascismo, soprattutto nel dibattito politico e pubblico”.

A ruota anche i segretari dei circoli del Pd di Orvieto. Lorenzo Cortoni, Samuele Tognarini e Karol Sganzerla in una nota scrivono che “l’assessore comunale  Gnagnarini ha offeso l’onore e la storia di Orvieto senza nessun pudore si è permesso di utilizzare una becera frase che evocava le drammatiche circostanze dell’Olocausto e della persecuzione nazista. Ricordando a noi tutti di far parte di una coalizione di centro sinistra e chiediamo innanzitutto al Signor Sindaco di esprimere pubblicamente un parere chiaro in merito a questa terribile vicenda che offende prima di tutto la storia e la cultura liberale, democratica e antifascista della nostra città e del nostro Comune. Soprattutto offende in modo ignobile la memoria delle tante persone che con il sangue e la vita hanno combattuto il nazismo e liberato Orvieto dall’occupazione tedesca”.

"Il sindaco si dissoci". E arriva anche l'intervento del segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli: "Parole molto gravi, che offendono la tradizione democratica della nostra terra e i valori del centrosinistra. Invito il sindaco di Orvieto a dissociarsi e a prendere i provvedimenti più consoni”. Come già detto: grandina. 

AGGIORNAMENTO "I Rom? C'aveva provato anche lo zio Adolf", l'assessore rimette le deleghe

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