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Nuovo commissario sisma, il vescovo Boccardo senza freni: "Scelta scellerata della Meloni". Zaffini: "Frasi da politico, inadatte a ruolo pastorale"

La nomina di Guido Castelli, già assessore marchigiano alla ricostruzione, è stata presa molto male dal capo dei vescovi dell'Umbria che ha sparato a zero. La replica da Roma attraverso uno dei nemici storici del prelato: il senatore Zaffini

"Uno schiaffo alle popolazioni terremotate": la frase è durissima e fa pensare ad un finanziamento per la ricostruzione non approvato dal Governo o peggio ancora: la mancata approvazione di procedure più leggere, meno burocratiche, per ricostruire nelle aree terremotate del sisma 2016 che ha coinvolto ben 4 regioni (Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio). E invece riguarda il cambio di Commissario straordinario per il sisma deciso dal Governo di Meloni: dopo 36 mesi addio al tecnico Lestini che aveva sostituito altri commissari. Cambiano i Governi, cambiano i dirigenti. Certo ogni cambio della guardia è doloroso ma alla guida della struttura arriva l'ex sindaco di Ascoli ed ex assessore regionale marche alla ricostruzione, Guido Castelli, uno che la materia conosce.

Ma chi ha pronunciato tale frase - "Uno schiaffo alle popolazioni terremotate" - il leader dei 5Stelle Conte? No. E allora Letta del Pd? Neanche. E allora sarà l'ultimo baluardo della sinistra (riportata in Parlamento con il 4%), Fratoianni? Nessuna presa di posizione da parte sua. L'attacco al Governo arriva al capo dei vescovi umbri, Renato Boccadoro che gestisce la diocesi di Spoleto-Valnerina, quella colpita dal sisma. Da dicembre aveva detto e ridetto che il commissario Lestini non si doveva toccare, perchè con lui la ricostruzione era partita. E la decisione del Governo di oggi non è stata gradita tanto da usare tono e parole lontane mille anni luce da quelle popolari ma sempre istituzionali, di un grande uomo di chiesa come il Cardinale Gualtiero Bassetti, ex capo dei vescovi umbri e della Cei. Ribattono le agenzie le frasi incriminate attribuendole al vescovo: "nomina figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente".

E non finisce qui, il vescovo Boccardo sfida il Presidente Meloni chiedendo una spiegazione ufficiale sul "senso di questo avvicendamento, visti i risultatizaffini-2-3 ottenuti in questi anni dal commissario Legnini". Da Roma non è arrivata nessuna replica o spiegazione, ma da Fratelli d'Italia scende in campo lo spoletino senatore Franco Zaffini che da tempo al Vescovo Boccardo rinfaccia un ruolo di pastore di elettori e non solo di anime: "Desta a dir poco perplessità, invece, la presa di posizione di mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto e Norcia, presidente della Conferenza episcopale umbra, che definisce l’operazione come 'figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra la testa della gente'. Frasi incomprensibili e del tutto inadatte al ruolo pastorale in effetti da tempo abbandonato a beneficio degli aspetti più materiali e terreni del proprio mandato". Replica durissima alla durissima presa di posizione sul nuovo commissario. 

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