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Proposta di legge di De Luca: "Centro regionale per la filiera della canapa per la moda, bioedilizia e bioplastica"

La canapa può ripulire i terreni inquinati dai metalli pesanti

Dare impulso, in chiave di sviluppo e ripartenza, ad una filiera agricola e industriale della coltivazione della canapa nel nostro territorio. E' l'obiettivo della proposta di legge regionale presentata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, allo studio della seconda Commissione diretta dal presidente Valerio Mancini. Il ritorno della canapa, come coltivazione in Umbria, viene visto anche fondamentale per riqualificare alcuni terreni. Al centro della proposta del capogruppo dei 5 Stelle c'è la creazione di un centro regionale per la coltivazione e trasformazione della canapa, con la realizzazione di impianti sperimentali.

“Una storia millenaria - ha spiegato De Luca -, legata alle radici profonde dell'identità umbra che racconta la nostra tradizione contadina e allo stesso tempo il futuro, le nuove tecnologie e l'innovazione nelle filiere industriali e nell'agricoltura sostenibile. La canapa può ripulire i terreni inquinati dai metalli pesanti. Proprio in questi giorni in Puglia è partito un progetto sperimentale che prevede anche il recupero delle parti della pianta non interessate allo stoccaggio di queste sostanze. Significherebbe avere allo stesso tempo terreni puliti e metalli puri estratti dalla pianta”.

Nella proposta di legge vengono indicati gli interventi che la Regione dovrà promuovere: attività di studio e ricerca sulle varietà di canapa, le aree, le tecniche di processi produttivi idonei alla coltivazione e il loro impatto ambientale; la valutazione economica e l'analisi di mercato delle diversi fasi della filiera produttiva, la ricostruzione storico antropologica dell'uso della canapa nell'artigianato umbro, lo studio e la sperimentazione pilota dell'uso della canapa in vari settori quale bonifica dei siti inquinati, l'uso alimentare umano ed animale, tessile e moda, carta di pregio, bioedilizia e antisismica, bioplastica e biopolimeri, industria automobilistica. E ancora, l'uso di derivati della canapa per la ricostruzione nell'area del cratere del sisma secondo criteri di sostenibilità ed antisismici.

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