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Prima si, poi no, ora di nuovo sì: "L'inceneritore si farà in Umbria"

La pubblicazione del DPCM del 10 agosto scorso, tenuto fino ad ora nel cassetto, getta la maschera sulle reali intenzioni del Governo Renzi e sulle pesanti responsabilità della Marini e di tutta la maggioranza regionale. Nel DPCM si sottolinea chiaramente come in Umbria, secondo quanto ribadito dalla Lega Nord Umbria, "si riscontra un ricorso prevalente allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e assimilati. Per tali motivi, la regione è stata individuata per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento di capacita' pari a 130.000 tonnellate/anno di rifiuti urbani e assimilati tale da soddisfare il relativo fabbisogno residuo".

Contrariamente a quanto ribadito in tutte le sedi sia dalla Presidente Marini che dall'Assessore Cecchini. "Come denunciato da mesi dalla Lega Nord Umbria - ha detto il senatore Candiani - a livello regionale e nazionale,questa è la diretta conseguenza della fallimentare gestione della raccolta differenziata e della totale inefficienza degli impianti di trattamento. Quello che conta non sono i dati, per altro inattendibili, della raccolta differenziata, ma quelli dei conferimenti in discarica, che in umbria superano abbondantemente le 250 mila tonnellate all'anno senza che si intravedano riduzioni". 

"Basti pensare - hanno ribadito i vertici della Lega Nord - che solo nella discarica di Borgogiglione, nel secondo trimestre 2016, i conferimenti sono aumentati di 10 mila tonnellate rispetto al primo trimestre dello stesso anno. Come Lega continueremo a batterci per difendere l'ambiente e la salute dei cittadini, entrambi messi a rischio da una gestibile irresponsabile e colpevole da parte della Marini e del Pd, e per pretendere una gestione finalmente trasparente, efficiente ed economicamente sostenibile del sistema rifiuti in Umbria".

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