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Elezioni 2018, la caduta degli Dei rossi in Umbria: una super Lega e i 5 Stelle li hanno "licenziati"

Cappotto del centrodestra nei collegi dell'uninominale Camera e Senato. Il Pd ridotto ai minimi termini, la sinistra-sinistra non risorge

La caduta degli Dei rossi dell'Umbria è ormai imminente. Questione di un centinaio di sessioni (lente nell'arrivare) da scrutinare. Gli elettori umbri hanno deciso di non pregarli più, di non inchinarsi più. Nelle urne hanno gridato basta e il gigante dai piedi di argilla, il Partito Democratico di Matteo Renzi, è caduto e si distrutto in mille pezzi. Al Senato, collegio Umbria 2 di Terni-Foligno-Spoleto, i cittadini hanno deciso di premiare ed eleggere il sindaco di Montefalco, Donatella Tesei, candidata dalla Lega di Salvini. Non hanno votato il Pd che ha mandato in fallimento il Comune di Terni, ora commissariato.

Non hanno votato la candidata Mignozzetti, vicinissima alla Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, arrivata addirittura terza dietro il Movimento 5 Stelle. Il sindaco di centrodestra è stabilmente sopra di 10 punti dagli avversari: 38,78 per cento, Moroni dei 5 Stelle si è fermato al 27 per cento. Sempre nel ternano gli elettori hanno preferito scegliere un proprio concittadino, il forzista Raffaele Nevi, che un paracadutato da Renzi, quel vetusto ex Ministro Cesare Damiano.

All'esponente di Forza Italia - attuale consigliere regionale - il 37 per cento dei consensi, contro il 28,61 di Riccetti del Movimento 5 Stelle. Franco Zaffini, ex consigliere regionale di Alleanza Nazionale e poi della Pdl, ha fatto un miracolo: battuto l'uomo forte del Pd Giampiero Giulietti da Umbertide, seppellito nell'urna anche per via di un altro commissariamento di un municipio.. quello che aveva governato per quasi dieci anni prima di andare in Parlamento per altri 5 anni.

Ma la lettera di licenziamento più pesante è arrivata direttamente all'ex sottosegretaro del Governo Gianpiero Bocci; sindaco, consigliere regionale, assessore e deputato. Insomma un politico professionista battuto da un giovane leghista che non aveva né mezzi né fondi adeguati per fronteggiarlo. Ma gli lettori hanno deciso di premiare il buon Marchetti perchè un volto nuovo, perchè figlio di una terra, l'Altotevere, che sta vivendo una crisi economia senza precedenti. Premiato anche per quella sua ostinata militanza nella Lega anche quando questa non superava lo zero virgola. Ha lottato ma non c'è stato nulla da fare neanche per il segretario del Pd, Giacomo Leonelli, fortemente voluto da Matteo Renzi, per riprendersi Perugia ora saldamente in mano all'amministrazione comunale del sindaco Romizi.

L'assessore all'urbanistica Emanuele Prisco si è preso il seggio alla Camera riuscendo persino a sfatare il tabu del Trasimeno, un tempo fortino rosso. Il centrodestra ha fatto cappotto: 5 a 0. Mai vista una cosa del genere. Tutto il resto se lo è preso il Movimento 5 Stelle che in Umbria non ha prodotto consensi record ma al proporzionale alla Camera si è messo in tasca oltre il 26 per cento, mentre al Senato è arrivato a quota 27 per cento. Tanti voti che frutteranno : 4 seggi (2 alla Camera, 2 al senato). Gli dei rossi dell'Umbria non ci sono più, sfrattati e ripudiati dagli elettori. E allora non resta che dire a questo punto: l'ultimo del Pd, stanotte, che esce spenga la luce. 

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