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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Umbria in crisi: Marini, Pd e Pdl (meno gli ex An) uniti su Monti

Giornata tesa in Consiglio regionale: Prc e Idv, con l'astensione degli ex An nel Pdl, hanno chiesto di aprire una vertenza con il Governo contro i tagli e a tutela dei lavoratori. Pd, Pdl e Psi hanno detto "no"

Il presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini non è stata mai tanto tenera con il Governo Monti su sanità, welfare, trasporti e altro ancora. In sede di conferenza Stato-Regioni avrebbe tonato contro le decisioni taglia servizi, anche essenziali, da parte del Governo. In più la crisi occupazionale in Umbria, la fuga delle multinazionali e una scarsa attenzione agli operatori umbri da parte della Roma dei tecnici, non può essere certo sfuggita ad una amministratrice come la Marina. 

Ma quando si doveva passare dalle rivendicazioni ai fatti approvando la nascita di una trattativa anche aspra con Monti per il futuro dell'Umbria: la Giunta,il Pd e i fedelissimi del Psi (con la complicità anche di una parte del Pdl legata a Forza Italia, quelli ex An si sono astenuti ribadendo la loro natura sociale e legata al territorio) hanno detto no alla richiesta del capogruppo del Prc Damiano Stufara appoggiata anche dall'Idv e dal gruppo misto di Orfeo Goracci. 
 
Un no detto a questo tentativo sì di fare la voce grossa, ma per ribadire un modello di società e di politica dell'Umbria e del Centro Italia. "Chiediamo che si lavori - ha spiegato il capogruppo Stufara - a partire dal lavoro dalla Giunta regionale, per costruire questo fronte, questa alleanza tra la politica, la rappresentanza democratica dei cittadini e i lavoratori e si apra una discussione forte con il Governo nazionale perché se questi poli produttivi scomparissero non perderebbe soltanto l’Umbria e i nostri concittadini, ma a essere lesa sarebbe la tenuta industriale di un Paese come il nostro, che vive in questa fase enormi difficoltà ma che rischierebbe di viverne ancora di più".
 
La replica è arrivata dalla Marini che ha motivato il no della maggioranza in nome di altre vie che sono state sempre tentate e che sono più efficaci: "Con l’attuale Governo abbiamo avuto la possibilità anche di aggiornare e definire le priorità degli investimenti della rete ferroviaria italiana, nei prossimi giorni andremo a presentare insieme all’assessore Rometti anche alcuni nuovi investimenti e quello connesso alla E 45 e alla E 78. Io non credo che si possa affrontare il tema dell’economia e dell’occupazione con un generico confronto di una ipotetica vertenza istituzionale, peraltro le Istituzioni si confrontano nelle competenze e nelle sedi proprie, nei luoghi in cui le Istituzioni sono chiamate anche a rappresentare gli interessi sia quelli unitari sia quelli specifici della singola Regione, ai quali non solo noi non ci siamo mai sottratti ma addirittura siamo stati propositivi sia nell’interesse dell’Umbria sia nella condivisione di alcuni temi che sono generali per tutte le Regioni".
 
Per Dottorini dell'Idv si è persa una occasione di tutelare l'Umbria:“Credo – prosegue Dottorini – che si sia persa una buona occasione per dare forza alle ragioni dell'Umbria nell'affrontare questa crisi epocale. Appare difficilmente sostenibile da parte di alcune forze regionali continuare a criticare gli effetti dei provvedimenti adottati dal governo Monti e allo stesso tempo sostenerne l'operato sia a Roma che a Perugia. Ogni documento regionale mette in evidenza l'effetto devastante dei tagli governativi, iniqui e lineari, sull'assetto produttivo e sul tessuto sociale dell'Umbria".
 
Critiche anche dall'assessore regionale Stefano Vinti: "Questo voto, afferma Vinti, indica che gli interessi della nostra regione sono stati piegati dalla volontà dei gruppi del Pd, Udc e di tre consiglieri del Pdl di non chiamare il governo centrale ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti della nostra regione e schierarsi così a difesa della fallimentare politica del Governo Monti. Un errore politico. Un risultato per molti versi incomprensibile, continua Vinti, visto che la mozione riconosce come la Giunta Regionale stia da tempo operando positivamente per fronteggiare gli effetti della crisi, con un ampio ricorso alla cassa integrazione in deroga, la programmazione delle risorse europee e dei fondi Fas, la predisposizione di incentivi per la stabilizzazione occupazionale". 
 
Per qualcuno il Pd, come la Pdl filo Forza Italia, non vuole creare un dissidio con il Governo che a livello nazionale appoggiano.  Urlare, recriminare ma senza esagerare. Il Governo Monti è intoccabile, a differenza di quello di Berlusconi. 

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