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Cancellati sospetti e veleni, Umbra Acque: "La consulenza a Carissimi è regolare ed è certificata dagli organi di garanzia"

Daniele Carissimi era finito nel mirino del Pd di Perugia dopo la sua elezione regionale per via del ruolo di consulente ad Umbra Acque. La dettagliata relazione che smonta sospetti e polemiche. "E' uno dei massimi esperti di diritto ambientale"

Cancellati sia i sospetti che la polemica politica. La storica consulenza di Daniele Carissimi, avvocato esperto in diritto ambientale, e solo recentemente consigliere regionale della Lega, è regolarissima, non c'è nessun conflitto di interesse e soprattutto è basata sul vasto curriculum del professionista. Lo ha ribadito l'azienda Umbra Acque - la società pubblico-privata - a cui si era rivolta l'assessore Bertinelli per rispondere alla richiesta di chiarimento presentate dall'esponente Pd, Sarah Bistocchi. Come era stato ampiamente annunciato non c'è neanche nulla di politico dietro tale incarico che va avanti da anni e che solo da ottobre a dicembre è risultato essere concomitante con il nuovo ruolo politico assunto dall'avvocato Carissimi.  L'ultimo incarico risulta affidato per 9 mesi, per un compenso di euro 24mila, fino al 31 dicembre 2019.

Da Umbra Acque è arrivata una dettagliata relazione per confutare qualsiasi sospetto. "Rientra nelle competenze dell’A.D. di Umbra Acque l’attribuzione delle consulenze, poi soggette al monitoraggio da parte del Cda. Le stesse consulenze sono state pubblicate tutte sul sito della società, onde consentire a tutti i cittadini di esserne a conoscenza. Nel caso di specie Umbra Acque evidenzia che la scelta di Carissimi è stata effettuata in quanto il professionista è esperto in diritto ambientale: lo stesso ha ricevuto, peraltro, un compenso molto limitato. Va detto che la consulenza è stata attivata fin dal gennaio 2016, ossia ben prima dell’elezione di Carissimi in consiglio regionale".

E ancora: "La consulenza infatti risulta legittima anche alla luce di tutte le normative vigenti, con conseguente insussistenza dell’incompatibilità, tenuto conto peraltro del fatto che Umbra Acque non è partecipata della Regione né da essa controllata. Infine si segnala che un monitoraggio sulla compatibilità è stato effettuato anche dall’Assemblea regionale che nulla ha rilevato in tal senso".

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