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L'Umbria come la Lombardia sul rischio contagi, alcuni sindaci si ribellano: "Ora il Governo ripari il danno"

Una parte dei sindaci umbri ha inviato un messaggio alla task-force nazionale e ai media

Un messaggio per fare in modo che il territorio umbro non venga ingiustamente penalizzato in questa fase di ripartenza delle attività economiche e in vista di una ripresa degli spostamenti tra le regioni. È questo il senso del documento redatto e condiviso dai sindaci dei principali comuni umbri dopo che, nel report settimanale realizzato dal Ministero della Salute con l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Umbria è stata inserita, insieme a Molise e Lombardia, nell’elenco delle regioni a rischio moderato (livello 3), nonostante i dati positivi fatti registrare anche nella giornata di ieri (17 maggio 2020).

"I Sindaci dell'Umbria, nel constatare che, in totale difformità ai risultati di una gestione dell'emergenza COVID 19 da considerare esemplare da parte sia della Regione, che di ogni singolo Comune, si é data notizia dell'Umbria come "sorvegliata speciale" in questa fase di contrasto all'emergenza, invitano Governo e mezzi di informazione a curare la trasmissione di notizie che, lungi dal creare effetti mediatici, sia aderente all'effettiva e reale situazione".

Luciano Bacchetta, Sindaco di Città di Castello - Marco Conticelli, Sindaco di Porano - Fabrizio Gareggia, Sindaco di Cannara - Anna Iachettini, Sindaco di Collazzone - Leonardo Latini, Sindaco di Terni - Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia Umbra - Giuseppe Malvetani, Sindaco di Stroncone - Francesca Mele, Sindaco di Marsciano - Manuel Petruccioli, Sindaco di Giano dell’Umbria - Andrea Romizi, Sindaco di Perugia - Fabio Roncella, Sindaco di Montegabbione - Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi - Elisa Sabatini, Sindaco di Castel Ritaldi - Enrico Valentini, Sindaco di Gualdo Cattaneo - Remigio Venanzi, Sindaco di Polino

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