rotate-mobile
Politica

La denuncia dei parlamentari di Fratelli d'Italia: "I detenuti stranieri costano 56 milioni all'anno"

Zaffini e Prisco (Fdi): "I criminali scontino le pene nei loro Paesi e le risorse risparmiate vengano investite per la polizia penitenziaria"

"In Umbria più detenuti stranieri rispetto alla media nazionale, con preoccupanti segnali di radicalizzazione che porta al terrorismo". I parlamentari umbri di Fratelli d'Italia, Emanuele Prisco e Franco Zaffini, puntano il dito sulle quattro carceri dell'Umbria, dove, dicono, " su un totale di 1.369 detenuti, 518 sono stranieri. Una percentuale, secondo i dati aggiornati dal ministero della Giustizia al 30 giugno, del 38 per cento. Ben più alta rispetto alla media nazionale che non arriva neppure al 34 per cento". Secondo i due esponenti di Fdi "deve essere accelerato il rimpatrio dei detenuti stranieri reclusi a Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto perché solamente in questo modo potrà essere ridotto il fenomeno del sovraffollamento. La capienza regolamentare, infatti, in Umbria, seppur di poco viene superata: «Dovrebbero essere 1.331 i detenuti mentre in realtà sono 1.369". 

In una nota gli esponenti di Fratelli d'Italia spiegano che "2/5 dei reclusi presenti negli istituti penitenziari della nostra regione vengono dall'estero: più precisamente ci sono 249 stranieri a Capanne, 121 a Vocabolo Sabbione, 91 a Maiano e 57 nell'Icat di Orvieto». Tunisia, Marocco, Romania, Albania e Nigeria sono le nazionalità più presenti con reclusi accusati dei reati più comuni come lo spaccio di droga, il narcotraffico, i furti, le rapine, le violenze sessuali, ma anche di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e omicidi. Nel 64,85 per cento dei casi in Umbria vengono denunciate persone straniere o extracomunitarie a fronte di una media nazionale del 38,26".


E poi c'è il capitolo costi: "Ben 518 carcerati stranieri affollano le nostre celle - dicono Zaffini e Prisco -. E quanto ci costano?». Secondo l'associazione Antigone l'aggravio quotidiano è pari a 137 euro al giorno. L'ultima stima del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, risale al 2013 e ammonta a 124 euro". Secondo i parlamentari umbri, "tenuto conto dell'esclusione di alcune spese, i costi sono decisamente superiori. Il costo medio giornaliero di un detenuto supera i 300 euro - spiegano -. Insieme al vitto e all'alloggio nelle prigioni ci sono da sostenere le spese per il mantenimento delle prigioni, gli stipendi degli agenti penitenziari, la manutenzione dei mezzi sempre più obsoleti utilizzati per le scorte e le traduzioni, quindi le spese sanitarie (farmaci, visite specialistiche e scorte di metadone), alle quali si aggiungono figure professionali come, tra gli altri, educatori e psicologi".

Quindi, il punto è: "Rimpatriamoli". Zaffini e Prisco stilano i costi: "Calcolatrice alla mano, in Umbria, per mantenere quei 518 detenuti stranieri, ogni giorno vengono spesi dallo Stato oltre 155 mila euro, che diventano 4,6 milioni al mese e 56 milioni di euro ogni anno. «Una spesa altissima e insostenibile considerato il bilancio dell'Italia - è detto in una nota -. Risparmiamo per investire risorse nelle dotazioni della polizia penitenziaria e nella sicurezza. I detenuti stranieri devono scontare le pene nei loro Paesi di provenienza, vanno rivisti e incrementati gli accordi bilaterali per trasferire immediatamente gli stranieri condannati anche quando non viene prestato il consenso. Il numero di reclusi effettivamente rimpatriato - viene sottolineato - è ben inferiore rispetto al numero dei provvedimenti di espulsione deliberati poiché gli interessati propongono quasi sempre opposizione al tribunale di sorveglianza ottenendo il correlato effetto sospensivo dell'esecuzione del provvedimento". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La denuncia dei parlamentari di Fratelli d'Italia: "I detenuti stranieri costano 56 milioni all'anno"

PerugiaToday è in caricamento