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Perugia, il centrosinistra unito: "Il 25 aprile non è Pacificazione, ma Liberazione"

Nota congiunta dei gruppi consiliari di Pd, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei dopo la cerimonia organizzata dall'Isuc al cimitero monumentale: "Iniziativa a metà strada tra la provocazione politica e la strumentalizzazione della storia"

Non è piaciuta al centrosinistra perugino la cerimonia di questa mattina, quando presso il cimitero monumentale del capoluogo è stato commemorato un episodio accaduto il 1 gennaio 1947 con i figli di Corrado Sassi (ex partigiano) e Bruno Cagnoli (ex appartenente alla RSI) che hanno deposto insieme una corona floreale al monumento dei caduti della prima guerra mondiale, proprio come fecero allora i loro padri. "Fu un gesto straodinario di riconciliazione che fece molto clamore e ne parlò tutta la stampa nazionale" ha ha ricordato Valter Biscotti, commissario delll'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea (Isuc) dicendosi "fiero che oggi Daniele Sassi e Alberto Cagnoli hanno accolto il mio invito a ripetere come segno di speranza il lontano gesto dei loro padri". 

Dopo qualche ora ecco la reazione dei gruppi consiliari perugini di Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei, oltre che del capogruppo Pd in Consiglio regionale Tommaso Bori. "il 25 aprile 1945 non è stato né pacificazione, né conciliazione, né compromesso. Il 25 aprile è Liberazione" sottolinenano in una nota congiunta. "Bisognerebbe spiegare al neopresidente dell’Isuc, un Isuc molto lontano da come l’avevano immaginato e voluto Fiorella Bartoccini, Raffaele Rossi, e Mario Tosti, che la storia non ha padroni, né governanti, che non accetta ignoranza, né provocazioni - aggiuntono -. E invece, il chiaro tentativo di riscrivere la nostra storia si è manifestato proprio in occasione della data più importante e significativa del ‘900 italiano, il 25 aprile 1945, giorno della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.

VIDEO 25 aprile, il gesto di riconciliazione tra il partigiano e il fascista

La cerimonia di questa mattina viene poi definita come "un’iniziativa a metà strada tra la provocazione politica e la strumentalizzazione della storia, scegliendo di celebrare la cosiddetta 'Pacificazione di Perugia', un tentativo di riconciliazione tra giovani comunisti ed ex fascisti, che si recarono insieme a deporre una corona d’alloro ai caduti nel Cimitero di Monteluce. Qualcuno spieghi al nuovo arrivato Biscotti che il tentativo di mettere tutti e tutto sullo stesso piano, di dimostrare che tutti furono insieme carnefici e vittime, di rivalutare i repubblichini, tutto sommato alla stregua dei partigiani, è un tentativo forzato e grottesco, ridicolo e inaccettabile: il 25 aprile non si celebrano i caduti della guerra, ma la sconfitta definitiva del fascismo". 

Secondo il centro sinistra vanno fatte delle distinzioni: "Non possiamo cedere, nè credere, a questo sentimento di pacificazione fasullo: al contrario ricordare che i partigiani e i repubblichini furono persone tra loro distanti, con ideologie diametralmente opposte, e che combattevano per due visioni del mondo totalmente diverse, è l’unico modo per garantire oggi la libertà conquistata ieri, e che - conclude la nota - non può essere messa in discussione domani. Quando si invita alla memoria, a non dimenticare, si intende anche questo".

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