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Umbra Acqua, il servizio pubblico prima di tutto. Calabrese: "Investimenti raddoppiati, sempre meno perdite"

Complessivamente dal 2014 ad oggi nel territorio di propria competenza sono stati recuperati circa 5 milioni di metri cubi di acqua. Tutti i dati

L'anima pubblica - maggioritaria su scala "azionaria" - di Umbra Acque è rimasta immutata negli anni ed è indirizzata verso un servizio efficiente ed equo per cittadini e imprese. Il neo presidente Filippo Calabrese, nella conferenza stampa di fine anno, ha respinto al mittente certe accuse - su bollette troppo onerose e non solo - che vorrebbero la società - pubblico-privata - più votata al business sull'acqua che sul servizio.

 "La polemica di questi giorni – ha concluso Calabrese – con la quale si è affermato che il “socio privato oggi comanda in Umbra Acque”, è del tutto fuori luogo: la società è la stessa dal 2002 e non ha subito alcun tipo di cambiamento, semmai dal 2014 è mutata l’attenzione da parte del socio pubblico nei confronti dell’azienda, nel solco di un percorso che perseguirò con tenacia anche in futuro”.

Dal titolo della "difesa" ai contenuti tecnici per dimostrare il ruolo di indirizzo fondamentale del pubblico e i risultati ottenuti: il tasso di perdite nella rete idrica del territorio era superiore al 52%; attualmente la perdita media è scesa al 46,5% con il recupero medio di due punti all'anno. E questo è reso possibile da investimenti crescenti sull'ammodernamento della rete idrica: quasi 27 milioni del 2020 e c'è la previsione è di superare i 31 milioni di euro nel 2021. "Complessivamente dal 2014 ad oggi nel territorio di propria competenza (501mila abitanti, 6.351 chilometri di acquedotto) sono stati recuperati circa 5 milioni di metri cubi di acqua. Tanto è stato fatto e ancora tanto c’è da fare. Questi sono alcuni dei segnali tangibili dell'impegno di Umbra Acque sul rinnovamento della rete pubblica e sulla riduzione drastica delle perdite”.

Il capitale sociale è distribuito per il 60% tra 34 soci pubblici, (con il Comune di Perugia titolare della quota di maggioranza 33,33%) e il 40% detenuto da un socio privato (Acea Spa). "Il ruolo della parte pubblica – ricorda - è quello di garantire la trasparenza e il controllo sull’andamento della società per il raggiungimento degli scopi. L’attuale struttura societaria è quella ideale, in quanto garantisce il giusto equilibrio tra pubblico e privato. Quest’ultimo, con l’apporto del proprio know-how, si occupa della gestione dell’azienda, mentre la parte pubblica – aggiunge il presidente di UA -, oltre ad indicare gli obiettivi da perseguire, si assicura che tutto avvenga con la necessaria trasparenza in tutte le sue fasi, garantendo così il perseguimento dell’interesse pubblico, proprio delle aziende che svolgono un servizio essenziale”.

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