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La Commissione toponomastica del Comune di Perugia è "in sonno": la denuncia del vice-presidente

La Commissione toponomastica del Comune di Perugia è “in sonno”. “Ormai da sei mesi – dice il vicepresidente Camicia – non ci riuniamo”. E ne precisa le ragioni: “Trattandosi di un organismo pletorico e inevitabilmente lento, al fine di renderlo più efficiente, avevo proposto (ed era passata) una variazione al regolamento, prevedendo che i componenti non fossero più di 10. Con risultati che si videro immediatamente, in termini di riposte alle legittime sollecitazioni dei cittadini che proponevano intestazioni a personalità di forte caratura identitaria”.

Poi cosa è successo? “Posso immaginare che forse qualcuno si sia lamentato del carico di lavoro eccessivo che teneva gli uffici costantemente impegnati, con evidenti risultati di grande produttività. La motivazione precisa non la conosco, ma posso facilmente immaginarla”.

“Sta di fatto – prosegue Carmine Camicia – che il sindaco, per ragioni che mi sfuggono, ha proposto un passo indietro cambiando ancora il regolamento: non solo per tornare al vecchio numero di componenti, ma aumentandoli, ossia aggiungendo altri 3 consiglieri comunali”.

Con quale risultato? “Con la conseguenza che centinaia di strade, piazze e rotatorie attendono l’intestazione e c’è un certo scontento fra i cittadini”. Quale, fino al settembre scorso, il frutto del lavoro della commissione presieduta da Wagué? “Lei stesso ne è testimone. Come Inviato Cittadino, ha infatti avanzato delle proposte (quella, recente, dell’intestazione di parte di via Fuori le Mura al filosofo e intellettuale Averardo Montesperelli) e qualcosa abbiamo realizzato insieme. Penso all’intestazione di una strada al pittore e cantante Benito Vicini. Ma ancora tante strade e rotatorie attendono di essere battezzate”.

Un successo cui tiene particolarmente? “Uno dei successi di carattere educativo è stata l’intestazione di un parco giochi a San Martino in Campo, alla memoria di un bambino scomparso precocemente. La comunità ha accolto con commozione e solidarietà quella scelta”.

C’è altro? “Ce ne sono molte altre di iniziative apprezzate e condivise: come la Rotatoria a Luisa Spagnoli, il Viale degli Artisti a Ponte San Giovanni (Villa, Troisi, Totò, Sordi, De Filippo, Manfredi, Modugno, Rodolfo Valentino)”.

Solo personaggi celebri? “Non direi. C’è, ad esempio, una strada intestata a un ragazzo morto sul lavoro, una ad un contadino deportato dai tedeschi, una Rotatoria ai Martiri di Via D'Amelio, una Rotatoria a San Giuseppe Moscati, a Silvestrini e a Seppilli. Nonché una strada al prete che seguì madre speranza, Padre Arsenio (con un incomprensibile stop, per motivi di “concorrenza”?). Non è mancata una Rotatoria agli Angeli del Cuore”.

Successi, dunque, destinati a non ripetersi, dato che è tutto bloccato?
“Se torneremo alle condizioni precedenti, di intestazioni, credo, ne faremo ben poche. Almeno in questo ultimo anno di sindacatura residua. Peccato per la città che guardava al futuro e all'improvviso si ritrova al passato”.

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