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Terremoto, Lega in pressing sulla Commissione Speciale: "C'è ancora molto da fare"

I consiglieri regionali dell'Umbria Fiorini e Mancini: "Serve una risposta alla popolazione"

Non una semplice firma, serve di più. Molto di più. E la Lega, con i consiglieri regionali dell'Umbria Fiorini e Mancini, va in pressing alto sulla “Commissione speciale su atti urgenti del Governo”  per la conversione del decreto – legge n.55 sul terremoto al grido di "serve molto di più". "Auspichiamo - spiegano - che non passi solo la conversione del decreto ma si affrontino anche alcune tematiche importanti, al momento lasciate fuori dal decreto ma che da tempo la Lega Umbria va rivendicando".

E ancora: “Le zone terremotate dell’Umbria – chiosa Mancini - necessitano di risposte imminenti, le stesse che il Governo Gentiloni avrebbe dovuto dare ma che non hanno trovato epilogo. Per questo come gruppo consiliare Lega auspichiamo che in Commissione speciale vengano trattati e inseriti all’interno del decreto temi rilevanti come la regolarizzazione e il superamento delle difformità per quanto riguarda le abitazioni danneggiate, l'aumento dell'organico degli uffici speciali regionali, la proroga per almeno due anni della struttura commissariale, il superamento del problema della zona franca e l’estensione a tutto il territorio colpito, perché alcuni comuni che avevano subito il doppio terremoto erano rimasti fuori dal provvedimento e non potevano beneficiare del termine dei sei mesi".

Tra i provvedimenti, proseguono i due consiglieri del Carroccio, "chiediamo l’inserimento anche della regolarizzazione delle casette di legno abusive che si sono diffuse nel cratere del terremoto, la cosiddetta questione di 'nonna Peppina', la 95enne diventata il simbolo dei terremotati. Per proseguire nella giusta direzione imboccata anche grazie al lavoro svolto dai parlamentari Lega che già ha prodotto significativi risultati come l’inserimento nel decreto oggi approdato in Commissione della proroga della scadenza della busta pesante, del congelamento del pagamento delle utenze e dei mutui sino al 2020 oltre alla riapertura dei termini per la presentazione delle domande per accedere ai benefici della zona franca urbana. La strada da fare è ancora molto lunga – conclude Mancini- e il ritardo accumulato è imperdonabile ma il vento sta cambiando e dalle parole si è finalmente passati ai fatti”.

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