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Amministrative, Bori e Laureti in soccorso al Pd spoletino dopo lo scisma Cintioli: "Il nostro è un progetto di serio: Basta individualismi"

Applicheremo quanto previsto dalle norme statutarie. Perché il Pd è uno ed è quello che sta dalla parte della condivisione e della responsabilità”.

A Spoleto per rassicurare il partito e per arginare lo strappo di Cintioli che ha lasciato il Pd per dare vita ad una coalizione alternativa di centrosinistra in vista delle amministrative del 3-4 ottobre. In campo sono scesi sia il segretario regionale, Tommaso Bori, che il provinciale Camilla Laureti, a sostegno oltre che al partito anche del candidato a sindaco Andrea Sisti. 

"Abbiamo messo in campo un progetto e una squadra che, siamo certi, potranno dare a Spoleto il futuro che merita, al riparo dalla inadeguatezza che negli ultimi anni il centrodestra ha portato al governo cittadino. Non abbiamo coltivato piccoli orticelli di vanità personale, sapendo che c’è una missione più alta e che è importante non solo vincere, ma amministrare bene e solo una squadra forte, leale e collaborativa riuscirà farlo. Questo è ancora più vero di fronte alla moltiplicazione delle liste e degli aspiranti sindaci, segno di una lacerazione profonda che va ricucita, anche mettendo al bando ogni ambiguità con la forza delle idee e della lealtà alle forze politiche e civiche impegnate con Andrea Sisti".

I segretari sparano a zero e mettono definitivamente fuori dal partito gli scissionisti anche in vista di un doppio-turno: "Non possiamo che stigmatizzare l’atteggiamento di chi vorrebbe delegittimare il percorso e le scelte maturate nel Pd e, con ancora più forza, degli iscritti Pd che si sono candidati in liste antagoniste rivendicando un’appartenenza che richiederebbe, in primo luogo, la capacità di mettersi a disposizione con generosità. Il nostro Statuto prevede l’impossibilità di essere registrati nelle anagrafi per quanti al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono misurati con la sfida elettorale in liste alternative al Pd, o comunque non autorizzate dal Pd. Applicheremo quanto previsto dalle norme statutarie. Perché il Pd è uno ed è quello che sta dalla parte della condivisione e della responsabilità”.

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