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Pd sull'orlo di una crisi di nervi, salta Spoleto dopo Gubbio: smentito il segretario Bottini

Ora il buongoverno dei territori del modello centrosinistra guidato da Pd incomincia a vacillare: Cannara, Gubbio e ora anche Spoleto. Prima Bottini chiede di evitare il commissariamento e subito dopo Benedetti rassegna le dimissioni

Vacilla il modello di buongoverno del Partito Democratico - erede degli ex Ds ed ex Pci - dopo la disfatta di Gubbio - azzerata la giunta e il sindaco Guerrini - e Cannara, ora la crisi con tanto di dimissioni del sindaco sempre Pd di Spoleto Daniele Benedetti, alle prese con un buco di bilancio che nel corso degli anni è diventato insostenibile. Vacilla, si diceva, tutto il partito anche perchè prima dell'ufficializzazione delle dimissioni - già diversi assessori se ne erano andati - il segretario regionale del Pd aveva parlato di unità e di evitare il commissariamento anche di questo comune.

Bottini è stato immediatamente messo a tacere e smentito dalla nota del sindaco Benedetti: "Il primo cittadino Sindaco ha comunicato alla Presidente del Consiglio Comunale Patrizia Cristofori la sua intenzione, già manifestata agli assessori nel corso dell'odierna seduta di Giunta, di presentare le dimissioni da Sindaco davanti al Consiglio Comunale di Spoleto. Il Sindaco Benedetti, ritenendo questa la sede più adeguata ed opportuna non solo per norma di legge, ma soprattutto per illustrare direttamente ai consiglieri comunali e, tramite loro, alla città le motivazioni alla base della decisione presa. Con la stessa nota il Sindaco ha chiesto alla Presidente Cristofori di voler predisporre la convocazione del Consiglio Comunale con all'ordine del giorno la trattazione delle dimissioni".

Tutto questo cancella per il momento - le dimissioni si possono anche ritirare...siamo in Italia...- la linea bottini: “La situazione che si è determinata al Comune di Spoleto non è facile e tuttavia bisogna scongiurare l’incombenza di un commissariamento che non corrisponderebbe agli interessi generali della città. E allora è fondamentale uno sforzo collettivo, guidato inevitabilmente dal sindaco, per ricreare un rapporto con la città oggi incrinato. La vicenda del disavanzo di bilancio dovuto all’attendibilità di residui attivi e passivi non sembra così pesante da giustificare una resa del governo cittadino". Parole al vento. Anche perchè chi conosce bene Spoleto sa che c'è un problema enorme: come concordare un piano di rientro realistico e che non pesi direttamente sulle tasche dei cittadini. Da qui la carta di un commissario che può fare scelte dolorose senza farle fare al centrosinistra che spera di tornare al Governo della città alle prossime amministrative.

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