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Politica Giano dell'Umbria

Umbria e sprechi, la spesa comunale sale, sale e sale ancora: che succede a Giano?

Centrodestra per Giano all'attacco dell'amministrazione. Barbarito: "Servono chiarimenti, basta mettere le mani in tasca ai cittadini"

Paese che vai, spese che trovi. Ma stavolta nessuno lascia e tutti raddoppiano, per buona pace delle casse dell’amministrazione. E il conto è salatissimo. Il punto è: chiariamo subito questa storia. E a sollevarlo è il capogruppo di Centrodestra per Giano, Jacopo Barbarito. In mano una serie di numeri presi per direttissima dal portale del Governo per il controllo della spesa.

“In tempi di crisi e ristrettezza di bilanci – scrive il rappresentante dell’opposizione - , il Comune di Giano dell’Umbria ha registrato nel 2014 (dati aggiornati al 30 novembre) una serie di spese che sono cresciute in maniera esponenziale rispetto al 2013: andiamo dal +254% dei patrocini legali al +173% del costo dello straordinario per il personale a tempo indeterminato, al +111% per l’assistenza informatica e la manutenzione software al +72% degli incarichi professionali esterni”. E ancora: “I dati a cui mi riferisco non sono frutto di calcoli astrusi o interpretazioni di parte, bensì provengono dal sito attivato dal governo, che elabora cifre tratte dal Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (Siope) della Ragioneria dello Stato”. Praticamente sono certificati. Non se ne scappa. Ma andiamo ancora più giù, verso il dettaglio per dettaglio. Nello specifico, va avanti Barbarito, “diverse voci di spesa dell’ente sono cresciute con percentuali a doppia cifra”.

E giù con l’elenco dei raddoppi di spesa. Uno per uno. Ancora il capogruppo d’opposizione: “Patrocini legali (+254% per un totale di 10.731,14 euro), straordinario per il personale a tempo indeterminato (+173%), assistenza informativa e manutenzione software (+111%), contratti di servizio per lo smaltimento rifiuti (+61% per un totale di 552.013,80 euro con una media pro capite pari a 144,43 euro, rispetto a quella nazionale di 126,68 euro), incarichi professionali esterni (+72% per un totale di 32.766,95 euro con una media pro capite pari a 8,57 euro, rispetto a quella nazionale di 2,65 euro), altri incarichi professionali (+57%), spese postali (+53% con una media pro capite pari a 4,1 euro, rispetto a quella nazionale di 3,38 euro), assicurazioni (+28% con una media pro capite pari a 7,46 euro, rispetto a quella nazionale di 6,83 euro), costi di carburanti, combustibili e lubrificanti (+18%), contratti di servizio per la riscossione dei tributi (+15% con una media pro capite pari a 26,35 euro, rispetto a quella nazionale di 3,06 euro)”.

E lentamente si allunga l’ombra della sprecopoli. Che tanto, si sà bene, alla fine paga Pantalone. O chi per lui, alla peggio. Un fantasma da esorcizzare già da adesso. Chiariamo tutto, dice Barbarito. E chiude così: “Mi auguro che l’amministrazione comunale voglia esprimersi su queste voci di spesa e sulle future iniziative per contenerle”. O, per dirla diversamente, bisogna trovare “la strada da imboccare per evitare di mettere di nuovo le mani in tasca ai cittadini”.

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