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Sinistra umbra, l'accordo Vendola-Pd non fa saltare i nervi a Idv e Sel

Il segretario regionale Idv, Paolo Brutti, conferma a Di Pietro la sua fedeltà e vede di buon occhio l'asse Fiom, pezzi Cgil, Prc e sinistra diffusa. Sel Umbria otterrebbe un parlamentare folignate

L’alleanza elettorale tra Pd e Sel che prevederebbe sia una lista unica alle prossime elezioni del 2013 – 20 posti ai vendoliani in posizione più o meno chiave – che accordi programmatici, una volta al Governo del Paese, con l’Udc, ha scaldato gli animi dell’ex alleato, Italia dei Valori, che si è trovato fuori dal centrosinistra maggiore. In Umbria la nuova alleanza – ora in parte smentita da Vendola, ma ci credono in pochi – è stata immediatamente bocciata dal segretario regionale dell’Idv, Paolo Brutti, che ha ribadito “la sua e a nome del partito adesione al progetto di Di Pietro”.

Un parte importante dell’Idv da tempo era consapevole che difficilmente sarebbe stato possibile imporre a livello nazionale il modello umbro di centrosinistra che va dal Pd fino al Prc. Anche perché di scricchioli interni alla maggioranza ce ne sono stati e ce ne saranno ancora molti (vedi lo smaltimento dei rifiuti ad un bivio tra termovalorizzatori o passaggio nelle fornaci dei cementieri). L’ipotesi di un listino nazionale tra movimenti, Idv, ecologisti, Rifondazione, Fiom e parte della Cgil non dispiace al segretario Brutti e fedelissimi che vedono gli spazi elettorale per una sinistra senza tanti annacquamenti. Non è un caso che le posizioni su lavoro, crisi aziendale e vertenza umbria contro il Governo Monti stanno unendo anche in Umbria l’Idv, Rifondazione e Cgil.

Quindi nessun dramma se Sel confluirà nel Pd a scopi elettorali dato che il listone di casa nostra potrebbe recuperare i delusi vendoliani – che non voterebbero mai dopo la scissione quei compagni del Prc che hanno scelto l’autonomia fin dal primo momento – che potrebbero essere un valore aggiunto nelle urne. Inoltre Idv e Prc se aumenteranno i consensi su base nazionale sperano di poter incidere maggiormente sul centrosinistra umbro che comunque nessun dei due ha intenzione di lasciare dato che è frutto di una volontà popolare.

E in casa di Sel Umbria? Il segretario regionale Bori è apparentemente tranquillo e ripete come un mantra: “Guardate che Sel non farà nessuna alleanza con Casini gli accordi sono chiarissimi”. Comunque per mercoledì prossimo è stata convocata una direzione regionale per confrontarsi sulle nuove scelte del capo-poeta Vendola. Sul piatto della bilancia dell’accordo nazionale c’è un seggio certo per l’Umbria: si parla di una nota esponente di Sel di Foligno che gode della massima fiducia sia di Vendola che del suo braccio destro e organizzatore dei territori (tra l'altro spessissimo a Foligno e Perugia).

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