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Spaccate o intimidazioni mafiose? "Calabrese evoca spettri per mascherare i fallimenti"

Il segretario del Pd di Perugia Giacopetti attacca a testa bassa l'assessore: "Sa qualcosa che noi non sappiamo o usa la sicurezza per raccattare voti?"

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del segretario del Pd di Perugia Francesco Giacopetti alla riflessione dell'assessore comunale Francesco Calabrese.

***

“Le dichiarazioni e le insinuazioni dell’assessore Francesco Calabrese sulla sicurezza a Perugia sono di una gravità inaudita. Calabrese perde ancora una volta l’occasione per dimostrare di saper onorare il suo incarico, evita di affrontare la questione da una prospettiva di correttezza istituzionale e politica, alimenta paure e un clima di tensione tra i cittadini, grattando la pancia delle persone e suscitando sospetti gravissimi, che vanno ben oltre l’opinione politica, su presunti ‘sistemi’. Anche io avrei, a questo punto, qualche domanda da rivolgere all’assessore Calabrese: sa qualcosa che noi non sappiamo? O sono solamente gravissime illazioni, che, pronunciate da un rappresentante istituzionale, che per il ruolo che riveste ha solitamente una credibilità maggiore agli occhi dei cittadini, assumono, per altro, una pesantezza ancora più ingombrante? Non pensa, forse, che la definizione dei contorni della vicenda ‘spaccate’ competa ad altre sedi, ben più adatte di un assessorato ai Lavori pubblici a parlare di criminalità?.

Usare il tema della sicurezza per raccattare voti o mantenere il consenso è sbagliato. Sempre e a prescindere dal colore politico. E’ per questo che non abbiamo esitato a stigmatizzare chi ha fondato le sue campagne elettorali sul tema ed è per questo che oggi trovo allarmanti le riflessioni dell’assessore Calabrese.

Non se ne esce evocando, in maniera scomposta, qualche ‘spettro’ che serve solo a scaricare l’impossibilità di mantenere le promesse elettorali.
Premesso che nessuno ha la bacchetta magica sarebbe opportuno capire, una volta per tutte, che ciascuno ha le proprie competenze e che quelle di un’amministrazione locale hanno poco a che fare con quelle delle forze dell’ordine, molto, invece, con politiche di decoro urbano, socialità e vivibilità (a proposito: qualcuno ne ha notizia?), che sarebbe il caso di smettere di parlare della sicurezza come di un fatto di destra o di sinistra ma iniziare a considerarlo un fatto della città, che necessita di una strategia complessiva. Ci aspettiamo serietà e mi auguro che sulla questione prenda una posizione chiara anche il sindaco Romizi”.

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